Italexit fuori
Parenzo sfregia Paragone: "Come quando conduceva programmi in tv"
Gianluigi Paragone è finito nel mirino di David Parenzo che in un post pubblicato su Twitter, lancia al leader di Italexit una frecciata: "Il risultato di Paragone all'1,9 per cento conferma le sue capacità di leader del movimento No vax, no euro ecc, a una attenta analisi, ha ottenuto gli stessi risultati di quando conduceva programmi tv", scrive il conduttore di In Onda. Parenzo da sempre è contrario alle posizioni di Paragone e questa volta, alla luce del risultato disastro di Italexit a queste elezioni non si riesce a trattenere.
Da parte sua lo stesso leader di Italexit, intervistato da La7, osserva: "La nostra scommessa era di superare la soglia di sbarramento. Speravamo in un'affluenza decisamente superiore. Non credo sia un bene per la democrazia un'affluenza così bassa. C'è un Paese preoccupato che non trova nella proposta politica né una risposta né una spinta per andare al voto". Poi cerca di consolarsi: "è una spia rossa sul cruscotto della futura classe dirigente. Il governo Draghi comunque non mi sembra abbia portato grande fortuna alle forze che lo hanno sostenuto, ne escono molto ammaccate. Qualcuno si fida ancora del Movimento Cinque Stelle: rispetto al Nord sono fortemente asimmetrici i dati del Sud dove il reddito di cittadinanza è diventato una rendita politica", conclude.
E con Italexit sfuma anche il desiderio di entrare in Parlamento per il portuale triestino Stefano Puzzer, leader "No vax" e "No green pass" a Trieste, dopo la candidatura come capolista nel plurinominale Camera, in Emilia-Romagna. Nonostante la buona performance a Trieste e dintorni, con percentuali oltre la soglia minima del 3 per cento, a livello nazionale il partito si è attestato poco sotto il 2%, ben quindi al di sotto della percentuale necessaria minima per rientrare nella ripartizione dei seggi alla Camera e al Senato. Con Puzzer erano candidati anche gli altri due fondatori del Coimitato "La gente come noi", Franco Zonta (Camera nel collegio plurinominale Fvg) e Andrea Donaggio.