Come stanno le cose
Generale Tricarico, controffensiva ucraina? "Ottimismo ingiustificato"
E mentre c'è chi festeggia la controffensiva ucraina, Leonardo Tricarico frena gli entusiasmi. La riconquista dei 20 insediamenti non deve rallegrarci, almeno non per ora. Secondo il generale ed ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica militare non ci sarà "uno stravolgimento né una svolta decisiva". Per lui la controffensiva degli ucraini "è un fatto tattico che non porterà a una debacle russa in tempi medio-brevi".
Questa comunque non è una cattiva notizia. L'attuale presidente della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis) rivela all'Adnkronos che siamo in una fase di riconquista, con le forze ucraine che si muovono con grande rapidità. Una prerogativa legata a due aspetti ben precisi: "Un armamento - spiega - con guida di precisione, un'intelligence che consente di selezionare meglio gli obiettivi, l'addestramento degli occidentali sia nell'uso degli armamenti sia nell'interpretazione delle operazioni belliche. L'ottimismo, però, non è giustificato in questa fase, piuttosto occorre una cauta prudenza".
Anzi, è il chiaro messaggio indirizzato all'Occidente, "è meglio preoccuparsi per una fase così delicata: la capacità militare di Mosca è ancora molto forte". Il logoramento di questo momento chiama in causa gli altri attori: "È giunto il momento che qualcuno li separi e li conduca a un negoziato serio affinché la Russia non perda la sua dignità: Putin infatti rimarrà un nostro interlocutore in altre aree, come la Libia e il Sahel, e umiliarlo rischia di non giovarci sul fronte dei nostri interessi nazionali". Parole che vanno in netto contrasto con quanto sostenuto dall'attivista russa Julija Galjamina. È lei che da Mosca avverte l'Italia: "Putin è vicino alla sua fine, è appeso a un filo". Ma sarà davvero così?