Imprenditori e start up
Alex Chen; "In Italia non c'è lavoro per i giovani, devono crearselo da soli"
Secondo i dati Istat il tasso disoccupazione giovanile del nostro Paese sta diminuendo, ad oggi è al 25,3%, 1,3 punti in meno rispetto l’anno precedente, ma siamo sicuri che la situazione stia migliorando o è un dato ingannevole? Il Centro Studi e Ricerche Idos ha dichiarato: “Solo nel 2020 sono stati 112000 i diplomati e laureati che si sono trasferiti all’estero per motivi di lavoro, una preziosissima parte del nostro patrimonio umanistico ogni anno cerca opportunità lavorative all’estero.
I motivi sono molteplici, tra questi si evince un disallineamento tra il sistema scolastico e mondo produttivo, ma grazie all’avvento di Internet, grazie al quale abbiamo accesso a tutte le informazioni sul Pianeta (o quasi), in pochi secondi in seguito ad una ricerca, anche creare dei business con strutture online e flessibili non è mai stato cosi semplice, non servono più grandi investimenti, capannoni, uffici ecc
Al giorno d’oggi si può lavorare anche solo con un computer e una rete WI-FI e tutto ciò sembra piacere ai nostri giovani e soprattutto a questa nuova generazione di giovani che è sempre più imprenditrice di se stessa; ce lo dimostrano i dati dal Ministero dell’Economia
“Nel primo trimestre del 2022 sono state aperte 188.451 nuove partite Iva, Il 51,3% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni. Detto ciò mi riferisco alla mia generazione all Gen Z e ai nuovi millennials, le opportunità al giorno d’oggi sono veramente infinite”- dice Alex Chen, giovane imprenditore con start up in vari settori
”Chi non trova lavoro o non l’ha saputo cercare nel modo corretto o non lo sa creare, in Italia non c’è lavoro per i giovani, vengono molte volte sottovalutati e c’è poca propensione ad investire sulle nuove generazioni, i giovani devono farsi strada da soli!”.
In questa marea di opportunità Alex Chen consiglia, se non si hanno competenze, due strade semplici, che non vuol dire che siano strade banali o facili, anzi trovandosi online non competerai solo con le menti del tuo Paese, ma ci saranno persone che potenzialmente sono dall’altra parte del mondo e hanno un attivista simile alla vostra.
Alex parla di E-commerce e Metaverso: anche Internet sta cambiando e si sta evolvendo, ma sicuramente non cambierà da un giorno all’altro, il primo business in cui Alex vi spinge a cimentarvi è un e-commerce/attività online, sia che vendiate beni o servizi. “Tanti Giovani della mia generazione hanno iniziato facendo Reselling di Sneakers in edizione limitata, ovvero l’atto di acquistare un bene al prezzo x per poi rivenderlo ad un prezzo y maggiore di x. É molto facile dal momento in cui si ha un prodotto vendibile creare una bella vetrina per poter iniziare a monetizzare, ma alla fine in pochi hanno saputo trasformare quel che era un hobby in una potenziale azienda che potesse funzionare”,
Tuttavia, secondo Alex, per quanto questa esperienza possa essere stata negativa per molti è sempre formativa, poiché vi fa cimentare nel mercato del lavoro in cui si affrontano competitor e crude verità, ma sbagliando si impara. Alex ha cominciato questo Business che tratta Sneakers in edizione limitata nel 2016 inizialmente da appassionato, sin dal primo paio acquistato per 220€ e venduto lo stesso giorno per 460€; ha capito la potenzialità di questa nicchia, ha iniziato la sua attività sui social media per cui è diventato un riferimento per gli altri reseller nel Nord Italia e ad oggi ha un profilo attivo con più di 10k follower su Instagram (@CHENUZ_).
E’ riuscito a trasformare la sua passione in un vero e proprio lavoro, ha in cantiere l’apertura di un negozio fisico di sneakers e ha da poco pubblicato il suo libro “il business delle sneakers”, un manuale che aiuta giovani intraprendenti a entrare in questo business. Con la creazione di un e-commerce tuttavia non vogliamo spingervi ad addentrarvi in un settore specifico ma piuttosto vedere quali sono i vantaggi di questo business model, che poi vendiate scarpe, creme o penne poco importa c’è una domanda per ogni offerta sul mercato, quindi perché aprire un e-commerce? Innanzitutto se si vuole incominciare da 0 per quanto concerne l’investimento per una infrastruttura aziendale, l’online è ciò che vi può facilitare, non avrete bisogno di uffici, magazzini, macchinari o dipendenti; vi basterà soltanto un posto dove lavorare, una connessione ad Internet e un po’ di budget per sopperire alle prime esigenze dell’azienda, l’unica cosa veramente fondamentale è il sito, l’immagine del brand, dove avverranno gli scambi commerciali e di informazioni con i vostri stakeholders.
Per il resto in molti casi non serve neanche l’investimento per un primo magazzino, dato che si può fare tutto in dropshipping, ovvero una sorta di preordine sul vostro sito web in cui all’avvenuta transazione di un ordine, un software collegato al tuo sito può effettuare l’ordine presso il tuo fornitore avendo cosi un business ad investimento 0 o quasi. Poi ovviamente dipende anche dalla vostra forza di volontà e dai vostri sforzi, più vi impegnerete e meno dovrete investire in marketing e pubblicità.
La seconda Strada che ci propone Alex Chen è quella verso il web3 più comunemente chiamato metaverso; da qualche anno Alex lavora con artisti, aziende e celebrities italiane e internazionali in ambito blockchain. Se non avete familiarità con questi termini, dovreste preoccuparvi perché sono il futuro.
“Le persone investono su cose che credono saranno utili o di valore in futuro” con questa frase Alex vuole sottolineare la grande affluenza di fondi in questo nuovo mercato. “Siamo in una situazione parallela ai primi anni 90’ , periodo in cui nascevano le prime internet company, di queste il 95% morirà nella bolla delle dotcom, ma questo è un dato futile se pensiamo a posteriori, nonostante il fallimento delle aziende quest’ultime hanno ricevuto comunque finanziamenti e le persone competenti che ci hanno lavorato sono state pagate bene, soprattutto hanno capito che le loro competenze imparate da autodidatta sono tanto richieste dal mercato quanto i lavori tradizionali anzi in certi casi avevano anche paghe migliori o sono finiti per creare la loro startup multimilionaria”
“Se volete investire tempo per imparare una competenza fatelo in ottica futura! Parlando più nello specifico tanti lavori possono essere traslati nel metaverso: ci sono già aziende con grandi fondi che cercano di assumere le migliori menti sul mercato, alcuni dei lavori più richiesti sono programmatori, designer, 3D artist, marketer ecc, che nel mondo internet esistono già e possono essere traslati sul metaverso.
Banalmente se studiate moda ad esempio potete applicarla al mondo digitale; così nasce il “digital fashion designer” che crea capi di abbigliamento per il metaverso. Queste competenze solitamente vengono retribuite su base settimanale con stipendi dai 2000 ai 4000$ settimanali, pagati in cryptovalute. Se volete lavorare nel metaverso il consiglio è quello di iniziare ad esplorare quello che sarà il vostro mondo lavorativo.
Non esiste un metaverso unico anzi ogni persona può crearsi il suo, se si hanno le giuste competenze e conoscenze, ma ovviamente in quelli più famosi troverai una economia molto più avanzata che richiede lavoratori! Alcuni dei metaversi più popolari sono: Decentraland che ha una grafica 3D, la più vicina, seppur non ancora visivamente appagante, al mondo reale. The sandbox, una realtà virtuale creata con forme geometriche. Somnium space, la prima realtà virtuale esplorabile tramite lettore di realtà virtuale e capace di esprimersi in modo gestuale come nel mondo reale. L’economia di questi mondi virtuali funziona in parallelo a quella reale; vi sono terreni, immobili, macchine, vestiario e oggetti acquistabili sotto forma di NFT “non fungible token” ovvero degli asset digitali che certificano in totale trasparenza il possesso del bene. Dunque se la vostra è un’attività di artigianato offline, nulla vi vieta, con l’aiuto di un artista 3D, di poter vendere i vostri prodotti in forma digitale. Questa realtà digitale per essere compresa può essere banalizzata paragonandola ad un videogame, la differenza è che questo mondo e questi beni saranno decentralizzati su una blockchain ovvero saranno indipendenti dalla piattaforma stessa e saranno custoditi per sempre in un grande database.
Al giorno d’oggi se Instagram sparisse perderemmo il nostro profilo, le nostre foto, i nostri follower ma se tutto questo non dovesse succedere obbligatoriamente? Avere i propri asset in modo decentralizzato vi da la vera sicurezza che quei beni siano di vostra proprietà e nulla al mondo potrà toglierveli. Questo è il motivo per il quale le persone stanno investendo in questi beni innovativi, che un giorno saranno il pane quotidiano per i nostri denti.