il giornalista
Paolo Mieli applaude la Meloni: "Ecco dove sta la sua genialità"
Con Giorgia Meloni vicinissima alla vittoria, la sinistra non fa altro che rievocare lo spettro del fascismo. Ecco allora che a sistemare i dem ci pensa Paolo Mieli. Ospite a DiMartedì nella puntata del 6 settembre in onda su La7, il giornalista ribadisce quanto già più volte espresso: "La Meloni è avvantaggiata dal venire da una storia percepita come minoranza messa ai margini durante la storia repubblicana", esordisce stupendo lo stesso Giovanni Floris. E ancora: "Loro sono percepiti come della gente che il sistema il ha lasciati ai margini".
Non solo, perché il plauso va oltre con Mieli che definisce il tutto "una genialità": "Ha costruito il partito appena dieci anni fa e l'ha tenuto sempre fuori, mantenendo la tradizione. Sicuramente le avranno offerto qualcosa, magari nel Conte 1". La leader di Fratelli d'Italia infatti è rimasta coerentemente all'opposizione. Infine, tornando al quesito del conduttore: "Non credo che abbia il peso della storia neofascista, non c'è un solo italiano che pensa si riapra la storia di cento anni fa".
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Ma Mieli ne ha anche per la sinistra. Secondo le sue previsioni, "se il centrosinistra fosse andato unito alle elezioni sarebbe andata anche peggio". E difendendo Enrico Letta: "Ci sono persone ingenerose che lo incolpano, ma lui ha scelto con altri, quella era una partita persa in partenza".
Guarda qui l'intervento di Paolo Mieli sulla Meloni a DiMartedì