Oplà
Albino Ruberti, un "tr***o": la foto che umilia il Pd in prima pagina
Più chiaro di così... "Tr****io capitale": la vignetta di Mannelli, in prima pagina sul Fatto quotidiano, riassume in due parole, brutali, il caso di Albino Ruberti, il capo di gabinetto dimissionario del sindaco di Roma Roberto Gultieri immortalato in un video di due mesi fa in cui, dopo una cena, minaccia addirittura di morte Vladimiro De Angelis, fratello del candidato Pd alla Camera Francesco De Angelis (che a sua volta ha ritirato la sua candidatura).
Guarda la vignetta del Fatto quotidiano sul caso Ruberti
Un pacioso cinghiale, per anni simbolo del degrado capitolino, si rivolge idealmente al lettore e sbotta: "E che guardi me? Mica sono del Pd, io...". E se anche i facoceri possono ironizzare sul marco del Partito democratico, buona campagna elettorale a tutti.
Nel frattempo, lo stesso Ruberti, intervistato dalla Stampa, prova a difendersi e minimizzare: quella del video era una discussione dai toni feroci, ma "non c'era niente di inconfessabile". "Il calcio è stato il motivo scatenante che ha aperto sul momento una ulteriore reazione mia, certamente esagerata nelle parole - spiega - sono frasi che non mi rispecchiano, ma sono assolutamente fuori luogo, anche se estrapolate da un contesto privato". Vladimiro De Angelis gli avrebbe detto "me te compro". Ma la corruzione non c'entra, assicura Ruberti. "Chi mi conosce sa che sono una persona per bene, onesta e dalla quale sicuramente non c'è nulla da temere". Si parlava di questioni legate a "una normale collaborazione politica" - aggiunge Ruberti - che aveva a che fare anche con "la collaborazione sulle Regionali. Ma nulla legato a richieste o cose improprie. Se ci fossero state sarei stato il primo a denunciare".