Ma per piacere

Marco Travaglio: "Sogno un'alleanza tra M5s e il Pd di Bersani" (che ha insultato per anni)

Sentiamo parlare in modo ossessivo di Carlo Calenda, anche se gli ultimi sondaggi dopo lo strappo col Pd lo danno al 2 per cento. Sentiamo poi parlare ossessivamente del centrosinistra: non può essere altrimenti, con lo spettacolo grottesco sulle alleanze che hanno messo in piedi. Sentiamo tanto parlare del centrodestra: per forza di cose, sono i favoriti d'obbligo in vista delle elezioni del 25 settembre. Sentiamo parlare di Renzi, Fratoianni, i Verdi. Insomma di tutti, tranne che dei grillini e di Giuseppe Conte. E anche in questo caso, non potrebbe essere altrimenti: cos'hanno da dire? Mistero. L'unico dato è il crollo, continuo e impietoso, nei sondaggi e in termini di consenso: il presunto avvocato del popolo ha il merito storico di essere riuscito a farli sparire (per ora sulla carta, il tutto in febbrile attesa del verdetto definitivo delle urne).

 

E va da sé, Marco Travaglio vive in stato di disperazione perpetua. Ma come, fuori dai giochi proprio lui? Proprio l'avvocato del popolo, condannato all'anonimato? Dopo averlo sostenuto in ogni modo? E proprio loro? I tanto amati grillozzi? Queste, si ipotizza, le domande su cui il direttore del Fatto Quotidiano si arrovella. E oggi, martedì 9 agosto, ovviamente sul Fatto, Travaglio si spende in un fondo dal titolo: "Sogno di mezza estate". Tutta la prima parte del commento è dedicata a sostenere l'impossibile: ovvero che il M5s è l'unico partito ad aver fatto qualcosa di buono e che al contrario tutti gli altri sono nel migliore dei casi dei cretini, altrimenti dei delinquenti. Transeat.

Ma del sogno, Travaglio, ne parla nella chiusa. In cui ipotizza: "E ora la fantapolitica. Letta e i vicedisastri Franceschini, Guerini&C., come Diaz dopo Caporetto (clamoroso sfondone storico, tra l'altro, nda), si dimettono. E nominano reggente del Pd l'unico leader che ancora scaldi il cuore del fu elettorato di sinistra: Bersani. Il quale consegna l'Agenda Draghi al cartolaio sotto casa, si scusa per le calunnie del Pd al M5S, chiama Conte, scrive con lui 10 punti di programma sociale in politica interna e multilaterale in politica estera e costruisce un'alleanza progressista che riprenda il discorso interrotto col governo Conte 2, per provare a vincere le elezioni, o almeno a perderle con onore", conclude Travaglio.

 

Fermi tutti: Travaglio invoca il ritorno di Pier Luigi Bersani al vertice del Pd, poiché "l'unico che ancora scaldi i cuori del fu elettorato di sinistra" (ma quando?). Dunque, invoca l'alleanza tra il Pd bersaniano e i grillini. Tutto vero. Già, questo il desiderio palesato dal direttore. E si tratta, per inciso, dello stesso Travaglio che dopo la non-vittoria del Pd nel 2013 - il leader era proprio Bersani - sostenne ed esaltò la decisione del M5s di negarsi ad ogni alleanza con i dem, sfottendo e brutalizzando sempre Bersani dalle colonne del suo giornale. E si tratta anche dello stesso Travaglio che per anni ha dipinto il Nazareno come un covo di banditi. Insomma, si supera il limite del ridicolo. E di parecchio. Ma c'è da capirlo: per sopravvivere, il "suo" Conte e i grillini potrebbero solo aggrapparsi al Pd. Ma Enrico Letta, brutto e cattivo, ha detto che lui è pronto ad imbarcare tutti. Ma proprio tutti. Tutti tutti. Tranne i grillini. Quanta rabbia che prova, povero Travaglio...