Dito puntato

Civitanova, la furia di Enrico Mentana: "In compenso, molte persone..."

L'orrore di Civitanova Marche, per ovvie ragioni, sconvolge l'Italia. Un omicidio brutale, terrificante, per futili motivi e di una violenza inaudita. La vittima il venditore ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu, 39 anni. Il suo carnefice si chiama Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, operaio casertano di 32 anni. A sconvolgere il Paese anche l'indifferenza: molti filmati dell'orrore, ma nessuno che sia intervenuto per salvare una vita. 

 

"Ha inseguito la vittima, l'ha colpita con stampella e l'ha finita colpendola a mani nude. Poi le ha sottratto il telefono cellulare", ha spiegato il dirigente della squadra mobie di Macerata, Matteo Lucconi. Ogorchukwu lascia la moglie e una figlia: morto, sul marciapiede, e a lungo rimasto lì nell'indifferenza più totale. La sua agonia, si apprende, è durata tra i tre e i quattro minuti.

 

E sulla vicenda sono piovuti numerosi commenti. C'è chi la ha buttata in modo maldestro in politica, come Corrado Formigli. E chi, come Enrico Mentana, al contrario si presta a riflessioni più sensate. Il pensiero del direttore del TgLa7 viaggia su Instagram, dove scrive: "Che mondo è diventato quello in cui un giovane ammazza di botte un mendicante con la sua stessa stampella nel corso principale di una nota e affollata località balneare, e nessuno interviene? In compenso, in molti hanno estratto il loro smartphone per immortalare la scena, e anche l'ignavia generale", conclude Mentana. Nulla da aggiungere.