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Silvio Berlusconi, Michele Santoro sconvolgente: "Sono sicuro che..."

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Ci mancava Michele Santoro, in questa disfida elettorale. Pronto a fondare "il partito che non c'è", una "lista per la Pace" con una visione differente sulla Russia. Lo spiega in una lunga intervista a Repubblica, dove si dice "sinceramente disponibile con tutte le mie conoscenza e capacità di comunicazione a dare un contributo. Un partito non nasce per decisione di una o poche persone ma per rappresentare le esigenze di un pezzo di società", pontifica.

 

Nel colloquio spazia a tutto campo: attacca il Pd ed Enrico Letta, spiegando che a suo giudizio non sono forze di sinistra. Dunque gli insulti a Matteo Salvini, "politico raffazzonato e maldestro". E ancora, la mano tesa a Giuseppe Conte: nel caso in cui il partito si facesse davvero, sarebbe il M5s l'alleato naturale di Santoro. "Resta lo spazio per un campo alternativo. Se in questo campo ci fosse spazio per una lista per la pace, perché no?", s'interroga l'ormai fu teletribuno.

 

Ma tra tutte le risposte, forse una è più sorprendente delle altre. Gli chiedono delle ombre russe su Salvini, sulla fanghiglia sparata dalla Stampa, e ovviamente per Santoro, se fosse vero, "sarebbe grave". Dunque gli chiedono di Silvio Berlusconi, e della telefonata di cui ha dato conto Repubblica - smentita - all'ambasciatore russo Segej Razov. Bene, ed è qui che Santoro sorprende con la risposta: "Se Berlusconi chiama l'ambasciatore russo non è un attentato. Conosco Berlscuoni, sono sicuro che è contro la guerra, accetta la linea del governo per convenienza", conclude Santoro. Già, incredibile ma vero, il teletribuno in difesa del suo acerrimo e storico nemico: il Cavaliere.

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