Capovolgimento progressista
Francesca Pascale paladina della sinistra? "Le è bastato dichiararsi omosessuale..."
C'è una donna che oggi viene lodata, osannata, che raccoglie consensi ed approvazione da tutta la stampa progressista e dal popolo web festante. È la stessa che qualche anno fa veniva dileggiata senza pietà. Prima non piaceva, oggi sì. Quale cambio di rotta è avvenuto per essere traghettati dal girone dei peggiori all'Olimpo delle divinità? È bastato dichiarare di essere lesbica e suggellare il tutto con un bel matrimonio a Montalcino, celebrato dal sindaco dem Silvio Franceschelli. Lei è Francesca Pascale, conosciuta per essere stata al fianco del Cavaliere Silvio Berlusconi per ben nove anni. Una storia d'amore che si è conclusa nel marzo del 2020, quando a reti unificate è stato diramato da Forza Italia questo comunicato ufficiale: «Appare opportuno riconfermare che continua a sussistere un rapporto di affetto e di vera e profonda amicizia fra il presidente Berlusconi e la signora Francesca Pascale, ma che non vi è fra loro alcuna relazione sentimentale o di coppia».
SILVIO GENEROSO
La storia è finita. Le chiacchiere no. L'attenzione non è più sulla coppia, ma su ciò che ingolosisce le penne fameliche e alimenta le lingue taglienti da bar: è la questione vitalizio. La Pascale passerà all'incasso. A quanto ammonterà la sua buonuscita da badante, tuoneggiano le malelingue? Venti milioni di euro, più un assegno da quasi centomila euro al mese e l'uso della residenza di Villa Maria in Brianza, con tanto di personale a servizio. Mica male come benservito. Del resto, che Berlusconi sia un generoso per definizione non è mai stato in discussione. Sembra però non esserci pace, perla Pascale. Per anni definita come donna arrivista e senza scrupoli. Sbeffeggiata da tutti e assolta da nessuno. Quando però sembrava che niente avrebbe risollevato le sorti della sua immagine ormai tragicamente compromessa, ecco arrivare l'assoluzione salvifica.
Correva l'estate 2020 e il settimanale Oggi svelò un clamoroso scoop. Immortalò un bacio appassionato su uno yacht lungo venti metri, al largo del Cilento, tra lei, Francesca Pascale, e la nota cantante Paola Turci. Fine dei giochi, fine della gogna. Pascale una di noi. Sei lesbica? Ora sei accettata. Ti sei purificata dai tutti i tuoi mali e hai espiato la tua colpa. Da badante opportunista a paladina delle libertà in un attimo. L'opinione pubblica inizia così a riabilitare un'immagine che sembrava irreversibilmente compromessa. Ma ormai lo sappiamo, fare coming out oggi, in un'epoca dove il politicamente corretto è il verbo indiscusso, rappresenta non solo la salvezza, mala consacrazione. Del resto la stessa Pascale lo aveva detto: «Adesso non potrò certo tornarmene a casa, alla mia vecchia vita, ho dedicato al presidente i miei migliori anni, da quando ero una ragazzina». Qualcosa in lei era cambiato per sempre. Anche le preferenze sessuali.
FLUIDI
Ma oggi siamo abituati a vivere in una società di cambiamenti repentini. Siamo tutti fluidi, ci dicono. Ancora a pensare che esistano l'uomo e la donna? Cosa sono oggi pene e vagina? Due dettagli che hanno la stessa valenza di un accessorio. Oggi ci sono e domani no. Posso amare un uomo maturo, etero, essere pronta a giurargli amore eterno e poi improvvisamente mi scopro attratta da una donna e sono pronta a giurarlo a lei, quell'amore. E così è stato. Questo è piaciuto talmente tanto alla stampa progressista da spellarsi oggi le mani per il matrimonio Pascale-Turci. La stessa stampa che non aveva risparmiato neppure il cagnolino Dudù, con buona pace degli animalisti. Oggi abbiamo capito che basta passare da etero a omo per essere immediatamente riabilitati. Ti purifichi da tutti i tuoi peccati. La ragazzina opportunista che si accompagnava al presidente ricco e attempato, facendo infuriare tutte le Olgettine, oggi è l'indiscussa eroina Lgbt. Il simbolo del progresso, della modernità. La paladina dei diritti. E poi dicono che la lobby gay non è potente. Ha la capacità di ribaltare pure la morale. Vi pare poco?