L'ultima ondata
Matteo Bassetti e Omicron: "Cosa vedo da sei mesi", la verità in corsia
Il virus che gira ora non c'entra nulla con il Covid di Wuhan e l'ondata di oggi non c'entra nulla con quella del 2020. Parola di Matteo Bassetti che in una intervista a La Stampa spiega che "solo il 20 per cento dei ricoveri sono davvero per Covid" e che va tolto l'isolamento dei positivi asintomatici "che tra poche settimane rischia di riportarci in lockdown con 2-3 milioni di italiani rinchiusi in casa".
"Paragonare Omicron 5 di oggi con il virus di Wuhan che ha fatto così tanti morti per me è come mancare di rispetto a chi quel dramma lo ha vissuto in prima persona", attacca il direttore della Clinica Malattie infettive del San Martino di Genova. "Qui continuiamo a parlare di picchi, ondate, ma i pazienti non sono numeri: il quadro clinico dei positivi di oggi non ha nulla a che vedere con quello delle drammatiche prime ondate. Vuoi perché Omicron è meno patogena, vuoi perché siamo ormai tutti immunizzati dal vaccino o dalla malattia, ma è così. Io da sei mesi non vedo più quelle polmoniti gravi che mi hanno tolto anni di vita quando ho dovuto cercare di salvare uomini e donne che boccheggiavano".
Quanto ai ricoveri in aumento, precisa Bassetti, "prima di tutto c'è una buona fetta che entra in ospedale per altri problemi e si scopre positiva al tampone di ingresso senza avere sintomi. Poi ci sono gli anziani, che magari sono soli a casa e pur avendo sintomi lievi si spaventano e arrivano qui per essere parcheggiati in quei lazzaretti che sono i reparti Covid. La terza categoria è quella degli immunodepressi, che sono positivi magari da settimane ma vengono in ospedale per fare altre terapie. Alla fine i ricoverati veramente per Covid saranno il 20%".
Sull'isolamento dei positivi l'infettivologo sostiene che "tutte queste restrizioni non hanno senso quando chi viene da fuori le ha già abrogate. E guardi che se continuiamo così nelle prossime settimane ci troviamo come in lockdown con 2-3 milioni di italiani isolati a casa".