Il rischio
Giorgia Meloni, la profezia di Massimo Cacciari: "Strada spianata? Come la fermeranno"
Massimo Cacciari come sempre va dritto al punto: "Caro Letta, il campo largo è finito". Parole pesantissime che arrivano all'indomani della fuoriuscita di Di Maio dal Movimento Cinque Stelle. Secondo il filosofo, sono ormai tramontate le speranze in chiave elezioni per una rassemblement del campo progressista con Pd e 5 Stelle: "Posso dare un consiglio a Letta, come sempre inascoltato? Lasci stare questa idea del campo largo. Gli assemblaggi non si fanno con i cocci degli altri. E si faccia una ragione di quello che è davvero". E di fatto lo stesso Cacciari spiega proprio al segretario del Pd cosa è diventato il suo partito: "Il partito che garantisce il governo. Il partito che il 40-50% degli italiani vuole perché assicura il rancio ottimo e abbondante di cui si ciba. Quegli italiani che non vogliono crisi, avventure o casini", afferma in un'intervista a LaStampa.
E ancora: "Il Pd è il partito che funziona nei rapporti internazionali con le altre potenze occidentali. Il Pd è diventato questo. Può governare con Conte, con Salvini, con Di Maio, con chiunque. Il resto sono velleitarismi". Poi sposta il focus sulla Meloni. Con il caos nel campo progressista, la Meloni potrebbe avere gioco facile nella scalata a palazzo Chigi, salvo però superare le divisioni nel centrodestra. E su questo aspetto, della "strada spianata" per la leader di FdI, Cacciari afferma: "Proprio no. Almeno al momento. La leader di Fratelli d'Italia è intelligente, ma deve rendersi conto anche lei che l'Europa non l'accetterà mai".
E Cacciari spiega anche in che modo la Meloni comunque può riuscire a intercettare il consenso: "In Italia le fasce poco protette, o, come si diceva un tempo, in via di proletarizzazione, una volta si girano dalla parte dei 5 Stelle, un'altra da quella di Salvini, un'altra ancora si rivolgono a Giorgia Meloni. Sono pronti ad accogliere l'offerta politica più utile del momento, cedono alle grandi promesse, alla demagogia, al richiamo nazionalistico. Poi però intervengono altre dinamiche". Ed è qui che il suo tono cambia, quasi a mettere in guardia la stessa Meloni da possibili sgambetti: "Quello che succede se non vai d'accordo con Francia, Germania e le altre grandi potenze. Ti arriva addosso la crisi". Insomma secondo Cacciari le risreve dell'Ue sulla Meloni potrebbero pesare. Ma di certo, si spera, che nessuna manina possa cambiare la volontà degli italiani, qualunque sia il candidato che vince le elezioni.