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Mario Adinolfi, umiliazione totale: ecco quanti voti ha preso, la foto che spiega la disfatta
Mario Adinolfi si era candidato a sindaco di Ventotene, il comune più meridionale del Lazio. Peccato che non abbia preso neanche un voto, con il “derby” con il Partito Gay che si è risolto in favore di quest’ultimo, grazie all’unica preferenza ottenuta. Comunque una in più del Popolo delle Libertà, con Adinolfi che ha accettato sportivamente la sconfitta.
“Niente, a Ventotene non mi ha votato neanche il mio cane - ha scritto in un tweet, con tanto di scatto ‘canino’ - ho provato a forzare modalità paramafiose dei voto nei piccoli centri meridionali. Ho perso. La democrazia funziona anche così. Ma mi ricandiderò a Ventotene e la cambierò, perché il cambiamento è necessario come l’aria”. “A Ventotene - aveva scritto in un tweet precedente - lo scontro tra bande rende impraticabile lo spazio democratico. Un voto al Partito Gay, nessun voto al Popolo della Famiglia, 500 voti alle due bande. Brutto segnale di controllo del voto, ma in alcune piccole realtà funziona così. Insisteremo perché l’isola cambi”.
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Adinolfi si è però consolato con il “derby” vinto ad Averara, in provincia di Bergamo: “PdF che arriva al 20.5% e elegge tre consiglieri comunali. Nessun eletto e 5.9% per il Partito Gay. Altre belle notizie per noi: nell’unico comune della provincia di Ravenna che andava al voto, Riolo Terme, il Popolo della Famiglia supera il 5.7% e elegge Mirko De Carli in consiglio comunale”.
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