Sospetti
Controcorrente, Mario Giordano: "Cos'è vietato dire su Draghi. Democrazia a rischio"
"Ora sappiamo che in questo Paese la democrazia a rischio". Mario Giordano, in collegamento con Veronica Gentili a Controcorrente, su Rete 4, è durissimo e non usa mezzi termini per commentare la vicenda, misteriosa, del report sui (presunti) "putiniani d'Italia". Un documento approdato sul tavolo del Copasir e, quasi contemporaneamente, sulle pagine del Corriere della Sera con nomi e cognomi di personalità giudicate dai servizi segreti italiani come "filorusse". A rendere inquietante il tutto, il fatto che nel report poi desecretato dal sottosegretario Franco Gabrielli per sgombrare il campo da dubbi e polemiche (operazione fallita, per la verità) non siano presenti alcuni nomi finiti invece, con tanto di foto, sulle pagine del Corriere, a mo' di gogna o lista di proscrizione.
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"Siamo di fronte a una cosa pazzesca - incalza Giordano -. Siamo venuti a sapere che dall'inizio della guerra hanno redatto 4 dossier indicando delle persone non sulla base di fake news, e già sarebbe grave perché chi è che viene a darmi se una notizia è falsa o no?, ma sulla base di opinioni politiche. Si indica la nipote di Mattei perché ha detto che Draghi sarebbe vicino all'America. Magari non è vero, magari scopriamo che Draghi è lontanissimo dall'America e sarebbe una sorpresa per tutti noi, ma uno può essere libero di dirlo in un Paese democratico senza finire in un rapporto dei servizi segreti?".
"Grottesco", annuisce Maria Giovanna Maglie. E Giordano, conduttore di Fuori dal coro sempre su Rete 4, aggiunge: "Quel rapporto era talmente vero da essere secretato e poi desecretato. E quando Gabrielli dice 'darò la caccia al colpevole', allora è evidente che qualche cosa c'è. Io dico: bene che questo documento è uscito, così sappiamo che in questo Paese la democrazia è a rischio. E non è un pericolo per me o per la Maglie, ma per i cittadini. Questo è un atteggiamento da paese dittatoriale".