La polemica
Guido Crosetto: "No, professore la verità è un'altra", asfaltato il "maestrino" della auto elettriche
Continua a infiammarsi la discussione sulle auto elettriche e in particolare su quelle a benzina e gasolio, con quest’ultime che dal 2035 non potranno più essere prodotte a causa dello stop votato a Strasburgo. C’è chi esulta, come Leonardo Becchetti, professore universitario a Roma: “Chi ha auto ibride, plug-in, elettriche fa a meno del pieno di benzina, non paga il bollo, non paga le strisce blu, inquina di meno e finanzia meno Putin. Avanti verso l’indipendenza energetica”.
Tra le risposte arrivate al suo tweet, anche quella di Guido Crosetto, che invece non è così convinto della bontà di questa svolta: “No, professore. Perché le auto elettriche non creano energia e se l’energia che serve per alimentarle è prodotta con il carbone, è come consumassero carbone. O gas, nel caso italiano. Che compriamo dalla Russia. Per cui chi ha comprato un’auto a gasolio può dormire tranquillo”. Ci sono poco più di dieci anni per prepararsi a questo cambiamento epocale: un lasso di tempo che sembra grande, ma che in realtà non lo è.
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“L’Europa - è l’opinione di Alessandro Sallusti - si sta infilando in un tunnel non avendo alcuna certezza di uscirne senza danni irreversibili per la sua economia e vantaggi concreti per il suo ambiente. Già, perché costruire, fare girare e smaltire auto elettriche non è certamente a impatto zero, anzi molti studi dimostrano il contrario e non abbiamo alcuna certezza di avere entro la scadenza del 2035 energia a buon mercato sufficiente per sostenere un simile cambiamento”.
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