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Capezzone attacca Capuozzo: "Adesso ti preoccupi?". Lui lo smonta con un gesto
Botta e risposta a Quarta Repubblica. Nella puntata di lunedì 23 maggio andata in onda su Rete 4, protagonisti di un acceso scontro sono Toni Capuozzo e Daniele Capezzone. Il motivo? Ancora una volta le parole dell'ex vicedirettore del Tg5 sui massacri di Bucha. "Toni Capuozzo sa quanto lo stimo e metto la mano sul fuoco sulla sua onestà intellettuale - premette Capezzone - però perdonami: non prenderci per smemorati. Tu in questo studio facevi di fatto appelli alla resa, hai parlato di Bucha come di una messinscena e adesso ti preoccupi del fatto che qualcuno aiuti gli ucraini?".
Una domanda che suona più come una frecciata, tanto che l'interlocutore non attende a replicare: "Questo non è leale, non puoi dire una falsità". Finita qui? Neanche per sogno, visto che Capezzone rincara la dose: "Hai usato la parola messinscena". A quel punto prova a intervenire il conduttore Nicola Porro: "Io c’ero e Capuozzo si poneva delle domande su quello che è successo". Niente da fare: "Tutti abbiamo ascoltato le domande, che sono il cuore del giornalismo - insiste Capezzone - Ma quando uno usa la parola ‘messinscena’, usata dai ministeri del Cremlino, di fronte alle testimonianze di tutti i superstiti, ai reportage dei fotografi e dei giornalisti, alle intercettazioni dei servizi tedeschi".
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Il giornalista non ne vuole sapere e prosegue accusando l'inviato: "Mettiamo a verbale che c’è chi usava la parola messinscena e chi la parola strage. Perché qui non siamo tutti uguali: nelle opinioni e nelle scelte di campo". Disperato Capuozzo non può far altro che mettersi le mani sulle orecchie per evitare di sentire il collega: "Dici falsità".
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