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Guido Crosetto, "ci siamo?": il dettaglio sfuggito a tutti, perché la pace in Ucraina è più vicina

Guido Crosetto ha colto alcuni cambiamenti del dibattito sulla guerra Ucraina che potrebbero finalmente portare a una riapertura del dialogo di pace tra Russia e Ucraina. “I termini tregua, pace, confronto, tavolo di negoziazione stanno, per fortuna, cacciando le parole vittoria, sconfitta, distruzione. Le scelte fatte, anche quelle più dure, dovevano avere come obiettivo il cessate il fuoco e l’apertura di un tavolo tra i contendenti. Ci siamo?”.

 

 

La risposta è “non ancora”, ma quel momento di “apertura” potrebbe non essere tanto lontano, dopo un paio di mesi in cui a parlare sono state soprattutto la morte e la distruzione sul territorio ucraino. La scorsa settimana anche Mario Draghi ha ribadito con determinazione la posizione dell’Italia, che si muoverà a livello bilaterale e con i partner europei alla ricerca di un percorso che conduca alla pace: “Ma dovrà essere l’Ucraina e nessun altro - è stato l’appunto del premier - a decidere che pace accettare, anche perché una pace non accettabile non sarebbe sostenibile”.

 

 

L’obiettivo resta quello di un cessate il fuoco e di un’azione diplomatica che consenta la ripresa del negoziato, ma Mosca fa sapere di non aver ancora visto le proposte dell’Italia a riguardo. Lo ha dichiarato Dimitri Peskov, portavoce del Cremlino, rispondendo alle domande dei giornalisti: “Non abbiamo ancora visto le proposte di Roma e speriamo di riceverle attraverso i canali diplomatici e di poterle esaminare. L’operazione speciale in Ucraina continuerà fino al completamento di tutti gli obiettivi, nonostante le sanzioni e gli aiuti su larga scala a Kiev”.