l'analisi
Bruno Vespa, Forza Italia addio: il partito sta esplodendo, ecco le fazioni
In Forza Italia è ufficialmente guerra. Silvio Berlusconi ha detto la sua sul conflitto in Ucraina, scatenando l'ira di alcuni azzurri. A ripercorrere quanto successo in questi due giorni è Bruno Vespa. Il giornalista e conduttore di Porta a Porta ricorda che il Cavaliere, "suggerendo di dare le armi agli ucraini senza clamore e invitando i mediatori a convincere Zelevsky a dare ascolto a Putin, è andato oltre le perplessità di Conte e di Salvini". E così Enrico Letta è solo a fare da spalla al premier Mario Draghi. Le frizioni tutte interne a FI hanno origini ben più lontane. Sulle colonne del Giorno Vespa fa un passo indietro tornando ai giorni delle elezioni del presidente del Senato.
Leggi anche: Bruno Vespa come Massimo Giletti, missione a Leopoli per Papa Francesco: clamoroso su Rai 1
"Un malessere antico - scrive - è nato con l'elezione alla presidenza di Elisabetta Casellati al posto di Anna Maria Bernini, è proseguito con l'ingresso al governo di Gelmini, Carfagna e Brunetta al posto di altri più vicini a Berlusconi". Ma non è tutto. Altre elezioni, quelle al Quirinale, hanno messo il dito nella piaga: "Disagio è esploso con la mancata elezione di Casellati al Quirinale e con la frattura definitiva di questi giorni tra l'ala 'governativa' guidata da Mariastella Gelmini e l'ala più vicina alla Lega con Licia Ronzulli che occupa spazi sempre maggiori per volontà di Berlusconi. E la decisione della Gelmini di ignorare le polemiche nel suo attesissimo intervento di ieri sera alla convention di Forza Italia a Napoli dimostra che se il Vesuvio non ha eruttato, resta pur sempre un vulcano attivo".
Leggi anche: Bruno Vespa, il presagio: "Ucraina? No, cosa c'è davvero in gioco". Nella testa di Vladimir Putin...
E non va meglio alla coalizione. Il centrodestra, proprio a causa della rielezione di Sergio Mattarella, non trova pace: "I rapporti si sono progressivamente guastati e Berlusconi ha bastonato Giorgia Meloni per la sua posizione sulle regionali siciliane". Il timore è che sia solo l'inizio.