Urca
Sanna Marin, "camicia semi-trasparente e...". La finlandese da Draghi, dettaglio clamoroso
La "nuova icona" dell'Europa, la nemica giurata di Vladimir Putin. La premier Sanna Marin è la donna che ha guidato la Finlandia nella Nato, rompendo la tradizione di neutralità e sfidando apertamente la confinante Russia. Ma è soprattutto la politica, giovane e di centrosinistra, che ha rotto diversi tabù. Innanzitutto, quello delle armi e della difesa: la Finlandia, in questo senso, è molto più in linea con la Nato di Paesi come la stessa Italia, che per decenni sull'onda delle proteste dei cosiddetti "pacifisti" progressisti, ha condizionato al ribasso i programmi della Difesa e della sicurezza nazionale. Ma è anche il simbolo di una leadership credibile, nonostante (o forse proprio per) la sua giovane età.
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Una svolta, nei contenuti e nelle forme, che secondo Daniela Fedi, storica firma della moda del Giornale, si è plasticamente manifestata anche mercoledì a Palazzo Chigi, quando il premier Mario Draghi ha accolto la collega finlandese qualche ora prima di riferire in Senato sulla guerra in Ucraina (e sostenere apertamente la candidatura di Helsinki ad entrare nel Patto atlantico). Il look, in certi casi, è la prima arma di comunicazione. La Marin si è presentata in camicia bianca semi-trasparente, mandando in soffitta in un solo colpo i tailleur molto più formali (e noiosi) di donne di potere come Madeleine Albright, Angela Merkel o Christine Lagarde.
Niente giacca a monopetto a tre bottoni che indossa sempre nelle occasioni ufficiali ("I bene informati - sottolinea la giornalista - dicono che l'ha lasciata in macchina per via del clima insolitamente rovente a fine primavera), ai piedi "ballerine con un comodo ma ziesco tacco da quattro centimetri", pantaloni neri ("Il classico modello a trombetta che sta bene a tutte, figuriamoci a una longilinea") e camicia "ben infilata, niente cintura e come unico gioiello oltre alla fede un vecchio modello di Apple Watch dal cinturino rosa pallido al polso".
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La ricetta aurea della semplicità, anche perché, suggerisce la Fedi, "non ti puoi permettere il lusso di avere un mal di piedi da tacco 12 e pianta stretta alla francese se hai già il mal di pancia da guerra ai confini del tuo Paese".