La giornalista russa
Yuliya Vityazeva, "un missile su Torino": a Eurovision in corso, le parole più sconcertanti
"Ci vorrebbe un missile su Torino": la dichiarazione choc arriva dalla giornalista russa Yuliya Vityazeva. Il riferimento è alla finale dell'Eurovision Song Contest, l'evento musicale andato in onda sabato 14 maggio e vinto dall'Ucraina con i Kalush Orchestra. La minaccia arriva da una filoputiniana che conduce un talk-show trasmesso su Russia 1 e che è stata anche ospite di Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio su Rete 4. Nel suo messaggio, la giornalista non parla di un missile qualunque, ma del R-36M, quello che da noi in Occidente viene chiamato "Satan".
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Qualche giorno fa, ospite del talk italiano, la Vityazeva ha parlato male dell'Ucraina, accusando il Paese di Zelensky: "E' dal 2014 che Kiev uccide le persone pacifiche nel Donbass. Adesso sta richiedendo più armi per che cosa? Per uccidere le persone". E ancora: "Quali carri armati nel 2014 sono andati in Donbass? State dimenticando la storia, da lì è partito tutto".
La Vityazeva, tra l'altro, non è stata l'unica a utilizzare parole d'odio nei confronti della competizione canora internazionale ospitata quest'anno dall'Italia. Sul sito web del quotidiano AiF, per esempio, c'è un articolo raccapricciante firmato dall’editorialista Vladimir Polupanov, nel quale si legge che "la competizione ha un cattivo odore di palude in decomposizione". Nell'articolo si legge pure che "quasi nessuno dei vincitori ad eccezione degli Abba è diventato una grande star". Un modo per screditare e denigrare la gara e i suoi vincitori. Lo spettacolo andato in onda due giorni fa, poi, è stato bollato come "noiosa televisione politicizzata" e soprattutto come "falso".