Il professore
Myrta Merlino, la stoccata di Alessandro Orsini: "Siamo nel pieno di un delirio collettivo"
"Cara Myrta Merlino, mi piace molto la sua trasmissione e amo il suo modo di condurre": inizia così il post scritto da Alessandro Orsini, professore chiacchierato per le sue posizioni sulla guerra in Ucraina, indirizzato alla giornalista de L'Aria che tira. L'ultima polemica sul docente riguarda i suoi titoli accademici e il valore delle sue pubblicazioni. Qualche giorno fa, infatti, un articolo de La Stampa ha dato voce a colleghi molto critici secondo cui Orsini non avrebbe il diritto e non sarebbe qualificato per parlare di politica estera nei talk show.
Adesso, rivolgendosi direttamente alla Merlino, responsabile - a suo dire - di aver messo in discussione la sua formazione -, Orsini ha scritto: "Ho notato una certa sua curiosità per i titoli che mi autorizzerebbero a parlare della guerra in Ucraina". E ancora: "Viviamo in un mondo molto superficiale in cui uno studioso viene giudicato da persone che non hanno letto nemmeno una pagina della sua ampia produzione". Per sostenere la propria tesi, allora, Orsini ha detto: "Nei miei due libri per Rizzoli, “ISIS” e poi “L’Isis non è morto”, mi sono occupato di guerre in Libia, Yemen, Iraq, Afghanistan, Siria, ma anche della guerra contro l’Isis e al Qaeda, e della guerra tra i curdi e la Turchia. Nel libro da me curato, “Il terrorismo in Africa”, mi sono occupato di molte altre guerre. Nel mio libro, “Viva gli Immigrati”, mi sono nuovamente occupato di guerra in Libia e di conflitti internazionali".
Il professore, poi, ha spiegato anche che "dietro invito, ho svolto relazioni sulle guerre in Parlamento, alla Presidenza del Consiglio, al ministero degli Esteri, allo Stato Maggiore della Difesa, al ministero della Difesa, al Comando generale della capitaneria di porto e ai vertici delle maggiori multinazionali europee". Infine la stoccata: "Tra qualche settimana, uscirà una mia monografia sulla guerra in Ucraina. Quando accadrà, sarò l’unico analista in televisione ad avere scritto una monografia su questa guerra. Che facciamo? Parlo soltanto io e tutti gli altri stanno zitti? Converrà con me che siamo nel pieno di un delirio collettivo".