Censure moderne

PiazzaPulita, lo schiaffo di Corrado Formigli ai vertici Rai: "Fate prima a cancellare quella trasmissione"

Corrado Formigli torna a difendersi dopo le critiche ricevute per aver ospitato Steve Bannon. L'ex banchiere d'investimenti ed ex direttore responsabile del giornale on-line di estrema destra ha presieduto la scorsa puntata di PiazzaPulita scatenando l'ira dei telespettatori di La7. Accuse da cui Formigli prende le distanze, spiegando la differenza tra l'Italia e i paesi in cui la libertà di opinione non esiste. Un caso? "Le regole te le dai da solo, sono quelle della nostra professione, altre non ne occorrono, ma per favore, non siamo mica in Russia", sostiene alle colonne del Corriere della Sera.

 

 

Qui il conduttore se la prende con la Rai e, più in particolare, "con le idee balzane della commissione di Vigilanza". Quest'ultima a suo dire "sta bene così a Viale Mazzini finché serve per la propaganda elettorale, ma quando qualcosa va storto, allora pretendono di intervenire". Il dibattito che ha preso piede in questi giorni con il caso Orsini, fa tornare Formigli indietro nel tempo: "Gli onorevoli della Vigilanza? Neanche ai tempi del Minculpop, andiamo! E poi chi dovrebbe stabilire se una discussione è troppo accesa o se un ospite è competente, loro? O un fantomatico ente regolatore? Io non sono in grado di valutare come un vaccino interagisce sul corpo umano, ma potrò ben dire la mia sulla guerra, come cittadino, o no?".

 

 

Da qui l'invito, affinché se alla Rai non va giù una determinata trasmissione, allora è meglio "la cancelli". Insimma, Formigli come i suoi colleghi è convinto che il conduttore debba essere libero di decidere quale programma fare, come e chi invitare in studio. "Se è buona tv o no - conclude - saranno i telespettatori a deciderlo, con il telecomando, restando in ascolto oppure cambiando canale, tanto semplice".