ambiguità?

Massimo Cacciari: "Fessaggini che valgono zero". Le pesantissime parole sull'Anpi

La posizione dell'Anpi sulla guerra in Ucraina ha sollevato il dibattito. Si vuole però dissociare Massimo Cacciari, convinto che le posizioni dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia sulla guerra e sul 25 aprile non valgano una risposta. "Queste fessaggini locali - conferma l'ex filosofo all'Adnkronos - valgono meno che zero. Non ho neanche la lingua per parlare di stupidaggini simili". Il riferimento è alla critica del vignettista Sergio Staino al presidente Gianfranco Pagliarulo accusandolo di usare "l'Associazione dei partigiani come una struttura di partito".

 

 

Pagliarulo è finito al centro della bufera per alcuni post social risalenti al 2014/2015, dopo l’invasione del Donbass, nei quali l'attuale numero uno dell'Anpi sembrava schierarsi contro l'Ucraina, definendo "nazistoide" il governo di Kiev. Accuse, quelle di ambiguità, a cui il diretto interessato ha replicato così nei giorni scorsi: "Sostengono che si va divisi al 25 aprile in particolare per quello che ho detto il 15 aprile", quando "ho parlato di unità, e scopro che le mie parole sono di divisione" tanto che "si è andati a frugare in qualche post su facebook e in qualche articolo che ho scritto nel 2014 e nel 2015 per dimostrare che sono un seguace di Putin".

 

 

Ma - ha proseguito - "io non sono antifascista a giorni alterni. Essere antifascista non vuol dire affatto sostenere Putin. Tantomeno oggi dopo un'invasione criminale che sta mettendo a repentaglio la pace nel pianeta".