Recidivo
Cartabianca, Alessandro Orsini: "Il fascismo? Mio nonno stava benissimo", il gelo della Berlinguer
Alessandro Orsini continua a far parlare di sé. Il professore di sociologia del terrorismo alla Luiss è stato ospite di Bianca Berlinguer a Cartabianca su Rai 3. Dopo una lunga discussione tra lui e il giornalista Antonio Caprarica sulla guerra in Ucraina, si è arrivati a parlare anche di fascismo. E a tal proposito Orsini ha detto: "L'Italia, fino al 1945, non è mai stata una vera democrazia liberale. Col fascismo, una dittatura, mio nonno ha avuto comunque un'infanzia felice". Un'affermazione che, neanche a dirlo, ha fatto discutere parecchio.
"Sono un ricercatore sul campo e vi posso garantire che in Paesi mediorientali, come l'Oman, c'è un sultanato ma con una società fondata sulla famiglia", ha proseguito il professore. Che poi, incalzato dalla conduttrice, ha puntualizzato: "Io sono un antifascista radicale". Poi un attacco all'Unione europea: "L'Occidente non sta facendo nulla per la pace. Dobbiamo renderci disponibili a riconoscere l'indipendenza del Donbass e a ritirare le sanzioni. Draghi deve dire che non invierà più armi a Zelensky".
Leggi anche: Alessandro Orsini passa all'incasso: "Ucraina, tutto quello che non ci dicono", quanto costa ascoltare le sue idee
Orsini non ha risparmiato critiche nemmeno a Mario Draghi e a Enrico Letta. Nel primo caso, infatti, ha detto che il nostro governo "è totalmente subordinato agli Stati Uniti". Poi ha accusato il segretario del Pd di ambire "a prendere il posto del segretario della Nato, Stoltenberg". Il professore, come ripete già da un po' in tv, è contrario all'invio di armi in Ucraina. E per giustificare la necessità di uno stop, ha raccontato: "Sono in contatto con famiglie di Mariupol che mi scrivono tutti i giorni e mi dicono: 'Professore, parli. Voi italiani siete impazziti a dare armi'. Queste donne mi scrivono con bambini morti che non hanno voce".
Leggi anche: Alessandro Orsini, Vittorio Feltri: "Con tutti i cretini che ci sono in tv...", la fucilata del direttore