Il critico d'arte
Vittorio Sgarbi: "Il Cts confessa, lockdown inutile. Tutto chiaro...", il piano per controllare gli italiani
Le parole dell'ex membro del Cts Donato Greco su Covid e lockdown hanno sollevato un polverone nelle ultime ore. L'esperto, intervistato a Un giorno da pecora su Rai Radio 1, ha spiegato che spesso "la difficoltà è stata quella di dover applicare misure la cui dimostrazione scientifica di efficacia era debole, mentre invece i costi sociali ed economici erano certi". E non solo. A far infuriare è stato anche un altro passaggio del suo discorso: "Qualunque chiusura è una misura di mitigazione che ha un effetto sul contenimento dell'epidemia ma che certamente non riesce a contrastare la diffusione del virus. Come poi si è visto, di fatto anche l'isolamento più crudo del marzo 2020 non ha sortito alcun effetto di contenimento dell'epidemia".
A commentare queste parole è stato, tra gli altri, Vittorio Sgarbi. Il critico d'arte su Twitter ha scritto: "Tutto chiaro. Avevano capito che diffondere paura significava anche controllare la gente. E restare in carica. Ve le ricordate le dirette di Conte ogni sera?". Chiaro riferimento ai momenti in cui l'ex premier spiegava agli italiani le misure di contrasto al Covid prese di volta in volta.
Particolarmente colpita da queste parole anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che ha commentato: "Ascoltate le gravissime ammissioni di un ex membro del Cts. Chi ripagherà i cittadini e le attività per tutto ciò?!". Nell'estratto video pubblicato da lei sui social, Greco dice anche che uno dei principali errori del Cts è stato "quello di non aver prodotto molta comunicazione, anzi non aver prodotto affatto comunicazione, lasciando spazio a una serie di virologi autonominati che hanno gestito la comunicazione".
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