Punto militare
Andrea Margelletti: "Gruppo Wagner, mille uomini in arrivo. Cosa significa": il gioco sporco di Putin, verso il massacro
C'è da tremare. Nonostante gli spiragli di pace che si sono aperti ieri 29 marzo durante le trattative a Istanbul, secondo fonti del ministero della Difesa britannico, scrive Andrea Margelletti nel suo "punto militare" su La Stampa, "le forze armate russe starebbero schierando oltre 1000 effettivi appartenenti alla Wagner Group, tra cui diversi ufficiali di alto rango e figure leader dell'organizzazione, nella parte orientale del Paese". Questa notizia, prosegue il presidente del Cesi, "potrebbe confermare sia la volontà russa di dare priorità alle operazioni militari in corso lungo la direttrice orientale dell'offensiva, sia la necessità di dover ricorrere a forze militari aggiuntive per supportare le operazioni in corso.
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Dopo i negoziati la Russia ha annunciato che potrebbe ridurre l'intensità delle operazioni militari nei pressi di Kiev e di Chernihiv, aggiunge Margelletti. "Lungo tali direttrici, nel corso degli ultimi giorni, si è assistito ad alcune limitate contro-offensive da parte ucraina, che sembrerebbero aver avuto successo, per cui l'annuncio russo, da un punto di vista meramente operativo, potrebbe essere interpretato come il risultato del mancato raggiungimento degli obiettivi militari preposti lungo tali fronti, dato che la prima linea russa è stata allontanata dalla capitale Kiev proprio a seguito delle contro-offensive ucraine".
Quale scenario si apre ora? "È possibile che le forze russe tenteranno ora di trincerarsi e riorganizzarsi, non per lanciare un nuovo e massiccio assalto verso la capitale, ma probabilmente per tenere impegnate le numerose truppe ucraine schierate nei pressi delle due città e impedire loro di sposarsi altrove a supporto di altri reparti impegnati in altri fronti", conclude Margelletti. "Allo stesso modo, i russi potrebbero lanciare un apparente messaggio distensivo di disponibilità al negoziato, travestendo un ridimensionamento delle operazioni a nord dovuto a problematiche operative da 'concessione' a Kiev".