Come stanno le cose
Toni Capuozzo: "Perché ho paura di vedere Vladimir Putin all'angolo, offrirgli una via d'uscita onorevole"
"In questi tempi di buonismo chiunque oggi sollevi dei dubbi – e come si fa a non averne in tempo di guerra? – è automaticamente filoputiniano": Toni Capuozzo, giornalista ed ex inviato di guerra, ha parlato del conflitto in Ucraina in occasione di un evento a Porta Palio, a Verona. In particolare, ha spiegato che le soluzioni di cui si parla adesso non sarebbero le più adeguate: "A Washington in molti si augurano che questa sia l’occasione per farla pagare al presidente russo per quello che ha fatto. Sento citare il proverbio cinese “bastona il cane che affoga”, in riferimento all’esercito russo impantanato e alle pesanti sanzioni che stanno indebolendo il Paese, e c’è anche chi parla dell’intervento di un sicario per risolvere".
Secondo il giornalista bisognerebbe procedere in modo del tutto diverso. "Io credo che un leader responsabile abbia il dovere di porsi il problema del dopo: abbiamo alle spalle, e io li ho visti con i miei occhi i conflitti in Iraq, Libia, Afghanistan, Siria. Sappiamo come è andata. Ci sono delle gravi responsabilità dell’Occidente". Capuozzo non ha risparmiato l'Europa: "L’Unione Europea sembra una Nato in borghese, i leader sembrano generali, e trattano la questione come se fosse una campagna elettorale. Gli unici a mostrare prudenza sono i generali veri, che conoscono i rischi. Nessuno parla di pace".
Parlando, poi, di uno degli ultimi incontri tra i leader occidentali, il giornalista ha sottolineato: "Non si è parlato di pace al vertice europeo con Biden. Vedo che scarseggiano grandi leader fermi ma capaci di mosse inaspettate, di soluzioni che fermino l’inerzia della guerra. Volano solo aerei e, nel loro piccolo, falchi. Occhi fissi a scrutare il terreno, mai uno sguardo al futuro". Capuozzo infine si è detto preoccupato: "Ho paura di vedere Putin all’angolo per le conseguenze che ciò potrà avere, con lo spettro dell’atomica, quando penso che debba esserci per lui una via d’uscita onorevole per chiudere questa questione in modo definitivo".