Lo scrittore
Nicolai Lilin, la strategia Putin: "Spietato, così mi ha mandato in guerra da ragazzino"
Lo scrittore russo Nicolai Lilin, classe 1980 diventato famoso con il libro Educazione siberiana e ora con una biografia non autorizzata del presidente russo, Putin. L'ulitmo zar, ha un passato nell'esercito russo per la Seconda guerra cecena e ha precedenti criminali in Transnistria. Per questo può spiegare la tattica di Putin di arruolare ignari soldati in Ucraina. "Sono stato chiamato per il servizio militare, mi sono presentato per cercare di spiegare che volevo rinviarlo di qualche mese. Nonostante non avessi avuto una educazione regolare e avessi precedenti criminali volevo trovare il modo di dedicarmi alla mia passione, il disegno...", racconta in una intervista a Il Giornale. "Mi hanno detto: 'Non preoccuparti entra entra, ci pensiamo noi'. Poi mi hanno sequestrato i documenti e chiuso in una stanza".
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Ne è uscito "con altri coscritti che sono arrivati solo per essere caricati su un mezzo ed essere spediti in un gigantesco campo di addestramento vicino a Mosca... Dopo tre mesi ho capito che sarei stato inserito nelle forze speciali. Ho cercato di scappare due volte", prosegue Nicolai. "Mi hanno ripreso e il mio capitano mi ha fatto fare un giro in una prigione militare... Ho deciso che meglio qualunque cosa che finire là dentro. Poi hanno iniziato a parlarci di esercitazioni, ma ad addestrarci è arrivato un signore ceceno ed è proprio là che siamo finiti".
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Insomma, conclude Nicolai, questo è il sistema; "Il modello di esercito professionale provato in Siria secondo me è fallito e questo conflitto è anche un modo di addestrare a prezzo di altissime perdite un gran numero di personale. Alla fine hanno fatto così anche con la Cecenia. Mandano i giovani con una percentuale di soldati esperti che gli insegnino il mestiere... Spietato ma funzionale".