A valanga
Berlusconi e Marta Fascina, Francesca Pascale: "Quando lo racconteremo ai nostri figli...", la fucilata sul non-matrimonio
Le "nozze non nozze" di Silvio Berlusconi e Marta Fascina continuano a far parlare mezza Italia, anche in tempo di guerra. In fondo, come scriveva con un pizzico di veleno Natalia Aspesi su Repubblica, c'è sempre voglia di un po' di amore, favola e, perché no, lusso e felicità esibite con allegria. E non poteva mancare il commento di Francesca Pascale, fidanzata storica dell'ex premier uscita di scena a sorpresa dalla vita del Cavaliere. Da quel momento, i gossip sul suo conto, politici e personali, si sono sprecati. La chiacchieratissima vacanza in barca con l'amica Paola Turci torna d'attualità con periodica puntualità, così come le posizioni estremamente liberali e progressiste della ex consigliera provinciale campana del Pdl in tema di diritti agli omosessuali e droghe leggere.
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Non a caso, in una sua recente "Story" su Instagram, la Pascale ha rilanciato un post di augurio a Berlusconi che recitava: "copia conoscenza Francesca Pascale e il suo cannone", forse in chiave polemica. Era stata proprio la Pascale, al momento dell'annuncio (poi smentito frettolosamente) del matrimonio tra Silvio e Marta), aveva rivelato che avrebbe festeggiato, appunto con un "cannone", papale papale. "Quando lo racconteremo ai nostri figli, perdoneremo i nostri genitori", aggiunge, sibillina.
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Qualche settimana fa, a Repubblica, era stata meno laconica: "Auguri! Come al solito il ‘pres' ci dimostra che l'amore non ha età. Ha quasi novant'anni, ma crede ancora nell'amore". Quando stavano insieme, era proprio lei a chiedere insistentemente al Cav di sposarla: "Era una chiacchiera, per i media. Poi certo, quando si è innamorati è normale pensare a qualcosa che unisca di più il rapporto. Ma poi si cresce e si cambia. Si cambiano anche sogni e obiettivi. Viva Dio!". "Sono felice che il presidente abbia una condizione sentimentale che lo porta alla tranquillità - aveva concluso -. Se mi dovessero invitare, ci andrò alle nozze. E fumerò un joint, per disobbedienza civile". In una cerimonia per pochi intimi (con clamorose sorprese Matteo Salvini, ufficiosamente salutato come suo erede, e il forse imbucato Vittorio Sgarbi, per Francesca non c'è stato posto.
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