Caccia grossa
Putin? Al Bano Carrisi "disertore", la fucilata di Marco Travaglio contro Massimo Gramellini: come gode il Leone di Cellino
In difesa di Al Bano Carrisi, seppur una difesa "perimetrale", scende in campo Marco Travaglio. Lo fa nel suo fondo sul Fatto Quotidiano di sabato 19 marzo, dal titolo: "Invasori, invasi, invasati". Un pezzo dedicato alla "caccia ai filo-Putin" che si è scatenata in Italia da che Vladimir Putin ha scatenato l'orribile guerra in Ucraina.
"Come ha detto Antonello Ciccozzi, docente di Antropologia culturale all'Università dell'Aquila, intervistato in radio da Selvaggia Lucarelli - esordisce Travaglio nel suo pezzo - in Ucraina alla rappresentazione dualistica invasi-invasori dovremmo aggiungere un terzo elemento: gli invasati. Che però sono in grossa crisi. Le Sturmtruppen de noantri sognano la terza guerra mondiale, ma purtroppo i negoziati avanzano", sottolinea Travaglio.
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Dunque il direttore cita due esempi: "E la caccia alle quinte colonne di Putin segna il passo: sgominato Povia, speravano in qualche emulo che li aiutasse a compilare liste di proscrizione un po' meno ridicole di quelle di Pussy Riot, ma niente". Ed eccoci al Leone di Cellino San Marco: "Anche Al Bano ha disertato, mollando l'amico Vladimir e accogliendo addirittura dei profughi ucraini: il sempre acuto Gramellini puntava tutto su di lui e ora, deluso, lo squalifica sul Corriere chiamandolo questo conterraneo del professor Canfora", conclude Travaglio, con una strepitosa stoccata al Gramellini "spiazzato" dalla conversione di Al Bano Carrisi.