Il leone
Al Bano Carrisi, "rischiamo di pagarla più noi": terrore-Russia, così può disintegrare l'Italia
Ci eravamo tanto amati. Ma di fronte all'orrore della guerra in Ucraina, tutto cambia. E cambia anche il pensiero di Al Bano Carrisi su Vladimir Putin. Già, il cantante e lo zar un tempo erano vicini. Ma il leone di Cellino, ora, non può che riposizionarsi. E certo non per convenienza.
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Così Al Bano, in un'intervista concessa a Leggo.it, torna a parlare del presidente russo e della sua avanzata sanguinaria in Ucraina. Non mi aspettavo per niente un atteggiamento e un’azione del genere da parte sua. Non so cosa scatti all’improvviso nella testa di certi uomini. Io l’ho conosciuto, ho cantato per lui, ma non sono un suo amico come hanno detto. È una lotta tra giganti quella a cui stiamo assistendo", ha ricordato Al Bano.
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Dunque il cantante ha ricordato di aver aperto le porte della sua casa a una famiglia in fuga dalla guerra in Ucraina: "Sono una madre, la figlia e un altro ragazzo. Li ho potuti abbracciare solo a tarda sera per via dei controlli numerosi, le pratiche e i tamponi. Li ospiterò a casa mia. Ma non mi va di enfatizzare il gesto".
Poi c'è spazio per un pizzico di analisi politica ed economica. Si parla delle sanzioni imposte dall'Unione europea e dagli Stati Uniti alla Russia. Misura sulla quale, al pari di molti altri, Al Bano nutre un pizzico di scetticismo: "Credo che le sanzioni rischiamo di pagarle più noi che loro", conclude profetico Carrisi.