Il caso
DiMartedì, Pier Ferdinando Casini con la mascherina in studio: "Adesso tocca...". Covid, Floris spiazzato: il gelo
Pier Ferdinando Casini non è passato inosservato a DiMartedì: era l’unico in tutto lo studio di La7 a indossare una mascherina chirurgica. “Adesso tocca levare la mascherina se non le crea problemi. Qui è sicuro”, ha dichiarato Giovanni Floris al suo ospite quando è arrivato il momento del faccia a faccia. “No, non mi crea problemi - ha risposto Casini - ma stanno aumentando i contagi e quindi è bene essere attenti”.
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Insomma, il senatore ha voluto mandare un messaggio molto chiaro sul Covid mentre l’attenzione è tutta catalizzata dalla guerra in Ucraina: attenzione, perché non è finita e il virus circola ancora tra noi, con il pericolo di assistere a una nuova ondata alla luce dei dati degli ultimi tempi, non solo in Italia. Dopo il botta e risposta sulla mascherina, Floris ha virato la discussione sull’Ucraina: “Noi stiamo facendo quello che in una condizione del genere dobbiamo fare - ha dichiarato Casini - il problema purtroppo è che quello che non abbiamo fatto prima, ovvero capire di aver preso tutti un abbaglio su Vladimir Putin”.
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Quest’ultimo si è rivelato come “una cosa diversa da quello che pensavamo fosse”. Secondo Casini il leader del Cremlino non è arrabbiato per la Nato ma per la democrazia: “Sa benissimo che la Nato in Ucraina non sarebbe mai andata, ma non accetta un paese democratico ai confini della Russia. Guardate cosa capita a Navalny che è stato avvelenato o ai bielorussi obbligati a vivere all’estero, perché poi l’odore della democrazia arriva pure in Russia”.
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