A "In Onda"
Aven, l'oligarca russo spiega perché siamo tutti condannati: "Pronto a fare causa alla Ue. Putin? Non illudetevi..."
Ha un patrimonio personale di 5,3 miliardi di dollari, ma oggi Petr Aven, oligarca russo, banchiere e fondatore del colosso AlphaGroup, ha perso tutto. O perlomeno, ogni suo bene fuori alla Russia è stato congelato. Davide Parenzo è andato a intervistare per In Onda su La7 l'ex ministro dell'economia ai tempi di Boris Eltsin, socio della Royal Academy e membro del consiglio di Yale, nel suo "umile" appartamento di Londra. Prima domanda, sulle sue smisurate ricchezze. "Questo appartiene al passato", taglia corto Aven, visibilmente amareggiato. Anche lui è stato colpito dalle durissime sanzioni decise dal premier britannico Boris Johnson contro gli oligarchi, in concerto con gli Usa e l'Unione europea . "Adesso la situazione è molto diversa. Ma se le democrazie occidentali colpiscono i ricchi pensando che poi tutti insieme vadano da Vladimir Putin per convincerlo a cambiare politica, è del tutto illusorio. Bisogna comprendere come funziona la Russia".
"Non ho più soldi, come quando ero studente". Guarda l'intervista di Aven a In Onda
Sul piano pratico, Aven definisce "ridicola" la situazione. "Mi hanno bloccato tutte le carte, a parte due bancomat russi che ancora funzionavano. Mi sono sentito come quando ero uno studente, senza soldi. Ho mandato mia moglie a fare il giro dei bancomat per avere dei soldi cash". Aven ha anche una villa in Sardegna: "Ho solo una quota, che presto verrà sequestrata probabilmente. Il resto appartiene ai miei figli". Preannuncia una guerra legale: "Ho intenzione di fare causa alla Ue, insieme al mio partner Mikhail Fridman".
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Ma quando si parla della guerra, Aven è molto più abbottonato. "Non penso niente, ogni guerra è una disgrazia. Dei nostri partner, tre sono ucraini, è una tragedia personale". L'invasione in Ucraina, sottolinea, "era impensabile, nessuno di coloro sotto sanzione sapeva dell'attacco". Aven non può dire nulla di Putin: "Abbiamo la policy di non fare politica né fare commenti su vicende politiche, perché certe dichiarazioni potrebbero nuocere non dico a me, ma ai nostri oltre 600mila dipendenti in tutta la Russia".
"Prima o poi il Kgb verrà a prenderti". Guarda l'intervista di Avena In Onda
"La situazione è difficile, la devastazione del 1989-90-91 però non potrà ripetersi. Sarà dura ma non a quei livelli. Zelensky? Si è rivelato un ragazzo forte e molto coraggioso. Come finirà? In ogni caso sarà un trauma, da una parte all'altra del confine. Ho avuto paura anche io, la mia famiglia è morta nei campi di concentramento, altri nell'Olocausto. Mia nonna mi ha sempre detto di stare attento perché 'loro', il Kgb, mi sarebbero venuti a prendere prima o poi". "Una volta tutti avevano paura del Kgb, oggi tutti hanno paura di Putin", chiede Parenzo. "Non commento", replica con un sorriso il miliardario russo.