L'analista
Ucraina, Federico Rampini: "Aerei Usa a Zelensky", Putin non aspetta altro. La guerra ora è davvero vicina
Vladimir Putin non solo va preso più sul serio ma bisogna stare attenti a procedere compatti altrimenti ne usciremo a pezzi. Federico Rampini, ospite di Tiziana Panella a Tagadà, su La7, nella puntata del 7 marzo, spiega che l'istituzione di una "no fly zone vorrebbe dire un conflitto tra l'aviazione americana - perché questo è la Nato - e la Russia". Il presidente Joe Biden, osserva l'editorialista del Corriere della Sera, "ha sempre detto di no ma ora prende quota l'ipotesi che gli Stati Uniti forniscano aerei a Zelensky".
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Del resto, prosegue Rampini, "a Washington hanno il sospetto che Putin stia cercando lo scontro diretto con la Nato. Lo abbiamo visto quando ha detto che le sanzioni e le armi agli ucraini sono una dichiarazione di guerra. È come se non gli bastasse l'invasione dell'Ucraina ma cercasse davvero di andare allo scontro con noi".
Ora il problema, sottolinea il giornalista è che "dobbiamo capire se siamo preparati, se lo vogliamo, se c'è la volontà politica di arrivare a questo livello di rischio, se abbiamo in Europa una Nato talmente forte da immaginare questo conflitto".
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Insomma, "Putin dobbiamo cominciare a prenderlo molto sul serio. Gli americani lo hanno preso più sul serio degli europei ma dobbiamo procedere coesi e compatti altrimenti siamo ancora più deboli di prima. Se l'America si spinge più avanti fornendo degli aerei militari all'aviazione dell'Ucraina e gli europei contestassero questo passo si sfalderebbe la Nato". Conclude Rampini: "È un compito difficile quello di Biden. Deve stare attento a non cadere nei tranelli di Putin come quando ha minacciato il nucleare".