Chi deve morire

PiazzaPulita, il giornalista ucraino: "La lista delle persone da sterminare", Putin come Hitler

Siamo a PiazzaPulita, la trasmissione condotta da Corrado Formigli su La7. Si parla della guerra in Ucraina, ovviamente, dell'ecatombe e dell'orrore russa voluto da Vladimir Putin. E viene trasmessa un'intervista durissima, toccante, che spiega meglio di molte immagini quel che sta accadendo. A parlare è Vitaliy Sych, direttore del settimanale ucraina Novoye Vremya, che ora ovviamente in questo momento non è in edicola.

 

 

"Io abito a Kiev, dove c'è la sede principale della nostra redazione. Ora mi trovo a Leopoli, rimanere lì era troppo pericoloso. Sono scappato con mia moglie e i miei bambini. Li ho portati al confine con mia madre, ci abbiamo messo quasi tre giorni senza dormire né mangiare. Io invece sono tornato a Leopoli per continuare il mio lavoro e per combattere la Russia sul fronte dell'informazione", premette Sych. 

 

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"Sono il direttore di un settimanale, che ora non esce in edicola perché non c'è chi distribuisce e vende i giornali - riprende -. Ma online e radio funzionano, non siamo andati in onda solo per un'ora dopo che è stata colpita la torre della tv. Abbiamo attivato il canale di riserva e abbiamo ripreso a trasmettere, i russi non ne sono felici". E ancora: "Internet qui ha sempre funzionato, temevamo che i russi lo avrebbero bloccato, ma i loro mezzi sono rivelati meno efficaci di quanto ci aspettassimo".

Dunque, parla di chi ha scelto di combattere: "Alcuni miei colleghi hanno deciso di arruolarsi. Per i civili c'è una procedura semplificata: basta mostrare la carta d'identità e ti danno un kalashnikov. Tre nostri redattori si sono arruolati". "Se i russi prendessero il potere a Kiev i giornalisti sarebbero in pericolo. Stanno compilando una lista con i nomi di chi sarebbe leale a un nuovo regime e un'altra lista con le persone ostile. Le persone in questa seconda lista, attivisti, giornalisti e politici, andrebbero sterminati. Penso proprio che sarò anche io su quella lista", conclude Sych, in un racconto che mette i brividi.