Cuore d'oro

Silvio Berlusconi, l'amore infinito per mamma Rosa: bonifico-record, a chi ha regalato 3 milioni di euro

Pietro De Leo

La generosità di Berlusconi. Ovvero, categoria del racconto pubblico di questi anni. Un po' tra leggenda ed accadimenti estemporanei. Il disoccupato che gli si avvicina a margine dell'evento pubblico e lui che poi lo fa ricontattare dalla segreteria per procedere ad un aiuto. La coppia di anziani indietro con le bollette che gli scrive una lettera e, quasi per incantesimo, riceve poi un sostegno per andare avanti qualche tempo. È stato il fiume del berlusconismo tenero scorso nelle viscere di trent' anni di guerre puniche, il Cavaliere buono della realtà in riscossa sul Cavaliere nero dipinto dai nemici. Gesti piccoli o grandi spesso rimasti sotto la coltre della riservatezza. Ieri, però, una parte di questo racconto è riemersa.

Siamo nel processo Ruby Ter, strascico del romanzone giudiziario delle cene eleganti. Berlusconi è accusato, come noto, di aver agevolato attraverso elargizioni di danaro e regali di vario tipo testimonianze a lui favorevoli da alcune partecipanti alle sue serate. E invece è arrivata una relazione tecnica, dati alla mano, nel tentativo di provare l'effettiva liberalità di quei gesti. Per dimostrare che il leader di Forza Italia regali li fa un po' a tutti. Questo, infatti, è il risultato di una ricostruzione, circa sessanta pagine con tanto di grafici e tabelle, elaborata da un commercialista, Andrea Perini, e che il professionista ha esposto ieri in Aula, su domande del difensore dell'ex premier, Federico Cecconi. In dieci anni, dal 2006 al 2016, sono stati donati o prestati a vario titolo 18,5 milioni di euro. Soldi in parte destinati sì alle imputate nel processo, ma anche ad una miriade di altre persone, enti, associazioni. Ecco allora, per esempio, un bonifico di 30 mila euro ad Alberto Torregiani, la cui storia fa parte delle pagine più buie del nostro Paese. È il figlio adottivo di Pierluigi, gioielliere ucciso dai terroristi rossi dei Pac di Cesare Battisti a Milano in una spedizione nel suo negozio, nel lontano 1979. Alberto era presente, e fu colpito da un proiettile (partito dalla pistola del padre che sparò nel tentativo di difendersi) e rimase paraplegico. Un milione di euro, poi, è andato a Marco Columbro, tra i volti-simbolo del pionerismo televisivo di Canale 5 la cui carriera di presentatore subì dei contraccolpi per un serio problema di salute. Poi ecco nel 2008, anno in cui venne a mancare la mamma di Berlusconi, tre milioni di euro donati all'infermiera che se ne prese cura. Cifra, questa, più alta di tutte.

 

 

 

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Alcuni bonifici, per 24.500 euro totali, furono invece destinati alla sua attuale compagna, Marta Fascina, tra il 2013 e il 2016. E non mancano, poi, le mani tese ad alcune realtà associative ed enti pubblici. Dunque 20 mila euro in favore di "Radio Maria Associazione", o ancora 3mila euro al Comune di Arcore e 13 mila al Comune di Torino, servizio tesoreria. 80 mila euro invece vanno a due parrocchie, 450 mila euro alla Fondazione Bettino Craxi. E alle ragazze imputate? Dei circa 4,1 milioni di euro destinati a loro, più o meno 3,1 milioni erano "prestiti infruttiferi" e "liberalità", mentre il resto è servito a pagare utilità come automobili oppure canoni di locazione. Peraltro, secondo il perito, nel periodo dal 2006 al 2011, perciò prima che le ragazze fossero coinvolte come testimoni nei processi Ruby, queste avrebbero ottenuto 1,9 milioni di dazioni.

 

 

 

Peraltro, il consulente ha sottolineato che anche altre donne hanno ricevuto delle risorse, pur non essendo coinvolte nel processo, tra cui la showgirl Carolina Marconi, che nell'udienza precedente aveva testimoniato, sottolineando la vicinanza di Berlusconi in un periodo difficile a livello familiare ed economico. «Ci sono beneficiarie che non sono imputate e che hanno ricevuto bonifici periodici con cadenza mensile da 2mila a 3mila euro, così come le imputate», ha detto il commercialista. Sul processo, siamo alle battute finali. Il 16 marzo saranno ascoltati i testi di altre difese, mentre il 23 si svolgerà l'ultima udienza relativa ai testimoni e in seguito ci sarà la requisitoria. Al di là dell'aspetto giudiziario, però, l'udienza di ieri ha fornito un altro spaccato della vita di Berlusconi, in una vicenda che ha segnato l'intreccio pieno tra dimensione pubblica e vita privata del leader. ©