Il virologo genovese
Matteo Bassetti, lo sfogo dopo l'ultima aggressione: "Vaccino? No, il mio successo: perché mi odiano"
Matteo Bassetti è intervenuto a Tagadà - la trasmissione pomeridiana di La7 condotta da Tiziana Panella - e ancora una volta non si è potuto sottrarre dalla discussione sull’odio che lo ha travolto negli ultimi mesi, da quando i no-vax e no-green pass hanno passato di gran lunga il segno, facendo sfociare la loro critica in atti violenti e delinquenti.
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“L’odio verso di me è invidia sociale perché io sono arrivato al successo professionale - è l’idea che si è fatto Bassetti - ho sentito odio sociale, non era per il vaccino”. Fatto sta che l’ultimo episodio di cui è stato vittima insieme alla moglie è assurdo: la coppia aveva scelto di non avvalersi della scorta ed è stata aggredita in pieno centro a Genova mentre faceva aperitivo. “Ho ricevuto proiettili, lettere minatorie, minacce davanti casa, adesso pure l’aggressione di sabato sera - ha commentato Bassetti - le famiglie e i bambini che erano lì presenti erano terrorizzati”.
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Secondo l’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova è sbagliato etichettare come no-vax chi lo ha aggredito: “Quello era un gruppo di delinquenti. La mia sensazione è che la politica ci ha usato. Noi paghiamo le colpe di chi non ha voluto ascoltare la scienza mettendo l’obbligo vaccinale a settembre 2021, ma ha scaricato il Green Pass sulla componente medica. E oggi a pagare non è solo Bassetti, ma anche Pregliasco, Ricciardi e tutti gli altri”.
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