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Report, "video manipolato"? Sigfrido Ranucci, perché la difesa è crollata: un disastroso autogol
Prima Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, definisce "una bufala" il caso del video in cui si vede e si sente il giornalista della televisione pubblica pagata dai cittadini spiegare a qualcuno come farsi remunerare dalla Rai per un servizio farlocco, da mettere insieme con l'aiuto dello stesso Ranucci («Se non avete un girato grezzo su altro da venderci, ve lo do io») a copertura di materiale anonimo che non può finire in contabilità e che interessa i servizi segreti («loro stanno cercando queste cose qua»). Bufala, dice Ranucci, perché quel video sarebbe manipolato e perché non sarebbe inedito, come invece avrebbe sostenuto il Riformista, che l'ha diffuso nei giorni scorsi.
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Dopo di che, ma senza spiegare se la presunta manipolazione riguardasse le cose dette e le offerte fatte da Ranucci, e senza spiegare per quale motivo mai la portata di quelle cose debba cambiare per l'ipotesi che non siano inedite (passata la festa, gabbato lo santo, immaginiamo), Ranucci, confidando intanto che la faccenda si perda nel porto delle nebbie di Mamma-Rai, e mentre l'ordine fascista dei giornalisti si gratta la zucca per scovare qualcosa di democratico da opporre allo scandalo, passa la pratica all'avvocato che smonta tutto spiegando che il suo assistito in quel video stava solo bluffando. C'è da credere che affidarsi alla difesa originaria, quella della manipolazione, quella della bufala perché il video non sarebbe inedito, sia stato giudicato non troppo efficace.
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A questo punto, chiarito tutto, Ranucci potrebbe fare così. Organizzi una bella puntata su sé stesso, trasmetta nuovamente quel video e nel presentarlo dica: «Cari telespettatori, qui mi si vede mentre insegno come far arrivare alla Rai dossier anonimi, mentre spiego come si costruiscono servizi tarocchi, mentre illustro gli espedienti per farli contabilizzare intestandoli a società di comodo o teste di legno, mentre rassicuro il mio interlocutore offrendogli l'interessamento del comandante dei Ros "collegato con i servizi segreti". Però il mio era tutto un bluff e io, come ha statuito un tribunale della Repubblica, sono un millantatore». Ci puzza che un programma così non lo vedremo. Sarà perché non è inedito.