Infelice
Charlene di Monaco "decisamente impreparata". La massima esperta di reali italiana, un giudizio tombale
"Decisamente impreparata". Charlene di Monaco inadatta a fare la principessa: la sentenza (tombale) è di Laura Laurenzi, storica firma di Repubblica e grande esperta di teste coronate e jet set internazionale. Intervistata dal Corriere della Sera, la giornalista regala qualche chicca sui reali di ieri e di oggi: "Tra Carlo e Camilla fu vero matrimonio d'amore. Felipe di Spagna ha sposato una repubblicana divorziata; Haakon Magnus di Norvegia una ragazza madre che aveva avuto un bambino da un trafficante di droga; Guglielmo d'Olanda la figlia di un ministro del sanguinario dittatore argentino Videla; Victoria di Svezia il suo personal trainer". Quindi le figure più controverse: "A Diana non spiegarono che una regina non è predestinata a una vita felice, anzi dovrà affrontare crudeli infedeltà. Kate Middleton mi sembra meglio preparata. Charlene di Monaco decisamente no". E la cronica infelicità della consorte di Alberto di Monaco sembra confermare questo triste giudizio. E poi c'è Meghan Markle: "Mai vista tra due sposi tanta attrazione fisica come tra Meghan e Harry. Ma è lei che comanda", sentenzia la Laurenzi.
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Nella sua lunga carriera, spiccano un paio di ricordi indelebili. Il primo, quello del matrimonio di Diego Maradona. "Era stato papa Wojtyla a convincerlo a sposarsi: aveva già due bambine. Fece il volo di andata con un cartello al collo: 'Io sono single, è mia moglie che si sposa'. Alla cerimonia civile ero l'unica giornalista, e lui mi fece cacciare". Un ricordo viene prima degli altri: "Non è vero che tutti gli argentini lo amavano, anzi, la sua auto passò tra due ali di folla che la prendevano a calci e sputavano sui finestrini; anche perché era una Rolls-Royce Phantom del 1938 appartenuta a Goebbels, il gerarca nazista".
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La Laurenzi riuscì a imbucarsi anche al matrimonio di Luciano Pavarotti, fingendosi musicista: "Ci fecero entrare. Finimmo al tavolo con un tizio dall'aria familiare, con gli stivaletti e la basetta feroce. Quando Pavarotti chiamò i suoi amici artisti per cantare, il tizio si alzò. Era Bono degli U2".