La polemica
Fabio Fazio intervista Papa Francesco? Daniele Luttazzi lo umilia: "Quello che la regia non ha mostrato"
Daniele Luttazzi non si sarebbe perso per nulla al mondo l'intervista di Fabio Fazio a Papa Francesco a Che tempo che fa. Il motivo lo spiega lo stesso comico in un editoriale sul Fatto quotidiano: "Un tempo, a farci caso, si notava che, mentre l'intervistato rispondeva, Fabiofazio muoveva le labbra in sincrono con lui, deformazione professionale di chi per anni ha lavorato carpendo la parlata delle sue vittime. Oggi il suo regista evita con cura le inquadrature ravvicinate a due profili, che una volta permettevano di notare quel tic: chissà se ce l'ha ancora".
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Insomma, continua Luttazzi, come volevasi dimostrare, "niente inquadrature ravvicinate a due profili, peccato; ma la gara a chi sparava i prosperi più grossi è stata eccitante, una lunga giaculatoria contro la guerra, le ingiustizie e la plastica che inquina, ci facevamo i temini già alle elementari". Il comico continua a sfotterlo: "Fabiofazio, sempre in disaccordo ('Ha ragione, Santo Padre'), osava addirittura chiedergli perché si spaccia per rappresentante di Dio in Terra"; "Sovrumani, immagino, gli sforzi di Fabiofazio per trattenersi dall'imitazione del simpatico Bergoglio". E ancora: "Fabiofazio chiede ai giornalisti ospiti (di Repubblica, Stampa e Corriere: avete mai letto critiche a Fabiofazio su Repubblica, Stampa e Corriere?)", affonda Luttazzi, "un giudizio sintetico sul papa. L'entusiasmo generale di quei professori di sinistra lo tranquillizza visibilmente: poteva riverire il papa come previsto".
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Ed ecco quindi che "appare il papa. Fabiofazio scatta in piedi, e il pubblico pure: siamo a messa". Nessuna domanda "sulla pedofilia nel clero e su Ratzinger, sulla gestione delle finanze vaticane e sulla furbata dell'8 per mille, sulle lotte interne alla Chiesa cattolica, sul maschilismo ecclesiastico, sulla selezione dei preti e sull'anacronistico celibato". Insomma "non un'intervista" ma "un salmo responsoriale, con Fabiofazio".
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