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Dritto e Rovescio, lo sfogo di Paolo Del Debbio prima della diretta: "Lasciato a casa 10 mesi", un mistero a Mediaset
A poche ore dal ritorno di Dritto e Rovescio, in onda giovedì 13 gennaio con la sua prima puntata del 2022, Paolo Del Debbio non si sottrae alle domande. La sua esperienza in tv è alquanto tardiva, ma lui non rimpiange nulla. "Non avrei voluto arrivarci prima - confessa il conduttore di Rete 4 a TvBlog -, son contento di esserci arrivato tardi perché in qualche modo la mia personalità era già fatta. La tv come è noto può essere una brutta bestia, perché spesso ti fa perdere il contatto con la realtà. Il microfono lo appenderò al chiodo chi lo sa quando. Forse quando me lo faranno appendere, oppure quando lo deciderò io". E sul futuro non ha dubbi: "Il domani senza telecamera lo vedo nel mio studio, con i miei libri, che studio e scrivo".
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C'è però una parentesi nella sua lunga carriera di stop. Ed è quella risalente al 2018, quando i suoi impegni televisivi si interruppero e venne "lasciato a casa per dieci mesi, per motivi sui quali non ho indagato tanto". Nelle scorse settimane Del Debbio è stato protagonista di una voce simile. Alcuni rumors davano il suo programma e quello di Mario Giordano, Fuori dal Coro, sospesi. Tra le ipotesi la presenza di ospiti a favore del vaccino e non. Una voce smentita da Mediaset e che oggi il giornalista definisce "infondata".
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"Ho chiesto al mio capo Mauro Crippa - ricorda -, che mi ha detto che quelle voci non erano vere, dicendomi che avrei chiuso quel giorno e riaperto quell’altro (oggi 13 gennaio, ndr). Tutto qui". Spazio poi al presente, Dritto e Rovescio non potrà che trattare il caso "Quirinale". All'argomento, mette le mani avanti, "dedicherò il tempo che si merita e che non sarà certamente poco. Io spererei che restasse Mattarella". Anche se Silvio Berlusconi, suo caro amico, pare essere intenzionato a candidarsi. "Francamente non so davvero quante chances ha - confessa - io so che per l’Italia più si mantiene la situazione attuale e meglio è. Mario Draghi a mio parere deve restare presidente del Consiglio perché altrimenti avremo problemi grossi sui mercati internazionali. Quindi la scelta del prossimo Presidente della Repubblica, pur nella sua importanza ovviamente, da un certo punto di vista è meno importante della permanenza di Draghi a Palazzo Chigi. Detto questo faccio i miei auguri più sinceri al Cavaliere".
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