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Matteo Bassetti, "lockdown di fatto". Omicron e quarantena, stiamo per precipitare
"Stiamo andando verso un lockdown di fatto". Matteo Bassetti ne è sicuro, perché con la variante Omicron "il tracciamento compulsivo non ha senso" e devono cambiare radicalmente le regole su quarantene e tamponi. "I sanitari e altri lavoratori essenziali, se positivi ma asintomatici, devono essere esentati dalla quarantena e poter lavorare", spiega al Quotidiano nazionale il virologo direttore della clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.
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"Servono due binari separati - sottolinea -, uno per i lavoratori essenziali, come i sanitari, e uno per gli altri. Il medico o l'infermiere positivo asintomatici devono lavorare: hanno tre dosi e vestono per ore i dispositivi di protezione. Se non vogliamo che gli ospedali si fermino, serve un cambio di passo. Oggi, con questa circolazione del virus, non possiamo considerare i 190mila contagiati quotidiani tutti uguali: solo i sintomatici si devono isolare". La stessa esenzione dovrebbe valere per i lavoratori della scuola, dei trasporti e della grande distribuzione, perché "andiamo verso 350mila casi, in 10 giorni avremo 3 milioni di italiani positivi", quando oggi i positivi conclamati sono 1,2 milioni. Anche per questo fare 1 milione di tamponi al giorno potrebbe essere un danno. "Basta fare tamponi agli asintomatici - invoca il virologo -, adesso non ha senso: un anno fa probabilmente sì. Il contact tracing è andato perso e stiamo implodendo. Non c'è il lockdown del governo, ma dalle quarantene".
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A proposito di chiusure e isolamenti, chiudere le scuole "sarebbe una follia" perché il contagio si verifica fuori dagli istituti e così "la diffusione si moltiplicherebbe. La campagna vaccinale dei più piccoli sta andando male, vediamo più avanti". E anche fare screening a tappeto sui bimbi non avrebbe senso, perché "si troverebbero una marea di positivi e si chiuderebbero tutte le scuole: allora è inutile riaprire così". Conclusione logica: "Se un bambino ha il raffreddore o la febbre sta a casa, se sta bene va in classe". Stiamo correndo verso l'immunità di gregge naturale, conclude, ma "l'immunità dura pochi mesi, come tutti i coronavirus. Sei sempre protetto dalla forma grave di malattia, ma dopo 4 mesi puoi reinfettarti".