Fermi tutti
Otto e Mezzo, Massimo Giannini: "Matteo Salvini ha ragione". Testuali parole, un siluro contro Mario Draghi
Ufficiale: Mario Draghi si candida al Quirinale. La conferma, seppur non diretta, nelle parole del premier nel suo discorso di fine anno, che si è tenuto ieri, mercoledì 22 dicembre. E ovviamente quell'importantissimo discorso tiene banco anche a Otto e Mezzo, il salottino rosso-spinto di Lilli Gruber in onda su La7. Ospite in studio, ecco il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, al quale viene chiesta un'interpretazione delle parole del premier e di tratteggiare uno scenario quirinalizio.
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"Torno al dettato della conferenza stampa. Lo abbiamo tutti correttamente interpretato come un'auto-candidatura, anche se Draghi non lo ha esplicitamente confermato - ricorda Giannini -. Ci sono comunque due messaggi fondamentali ai partiti: il primo, non esiste altra maggioranza che non quella di unità nazionale che tiene in piedi il governo e che non potrà che essere quella che vota il prossimo presidente della Repubblica. Altrimenti poi la maggioranza non c'è più", spiega.
Dunque il secondo messaggio, "è quello che i peones vogliono sentirsi dire: tranquilli, la legislatura va avanti fino alla fine e voi maturerete la pensione a settembre", sottolinea. Insomma, il vil denaro tiene banco anche nella corsa al Colle e, secondo il direttore, Draghi avrebbe tra le righe parlato anche di quello.
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Ma la considerazione più interessante di Giannini, fiero oppositore di Matteo Salvini, arriva quando Lilli "la rossa" Gruber gli chiede se, ordunque, "le elezioni anticipate si avvicinano?". Ed ecco che Giannini spiega che "anche se il voto non dovrebbe fare paura a nessuno, votare in una situazione come quella in cui ci troviamo è oggettivamente pericoloso", afferma riferendosi alla nuova fiammata di contagi-Covid. "Sulla corsa di Darghi al Quirinale c'è una sola variabile, la variante Omicron - riprende -. Se la situazione si fa realmente drammatica mi spingo a dire, pensate un po', che ha ragione Matteo Salvini quando dice: ma come, noi dobbiamo stare qui a presidiare il governo e tu ci dici tanti saluti e vai al Quirinale? Se la situazione si fa drammatica, persino per Sergio Mattarella si fa un problema: se torniamo al dramma di un anno fa, forse dovremmo mantenere il sistema istituzionale disegnato com'è ora. Saremmo ancora in una repubblica emergenziale, ma di quella variabile dovremmo tener conto", conclude Giannini.
Insomma, clamoroso ma vero, dalla bocca di Giannini -il quale non a caso in premessa si schernisce - esce che "Matteo Salvini ha ragione", dettaglio non da poco conto. Così come non è un dettaglio di poco conto il fatto che, anche per Giannini, nonostante tutti i passi indietro e le smentite, alla fine della fiera Mattarella potrebbe anche far un bis a tempo al Quirinale.