La scrittrice nel mirino
Michela Murgia, uno strepitoso contrappasso: massacrata dalle trans. Ops, cosa le è uscito di bocca
Una curiosa parabola per Michela Murgia. Un contrappasso da dieci e lode. La scrittrice paladina dell'ideologia gender, in una puntata del podcast Morgana, insieme a Chiara Tagliaferri, ha raccontato la storia di Lana e Lilly Wachowski, registe e produttrici di Matrix, nati Larry e Andy prima di cambiare sesso, riporta il sito www.vigilanzatv, ed è stata accusata su Instagram di misgendering (ovvero di aver usato sia le desinenze maschili sia quelle femminili rivolte a Lana e Lilly Wachowski) e di deadnaming, cioè di aver utilizzato i loro nomi maschili prima del cambio di sesso. Praticamente la Murgia ha fatto uso di "pratiche linguistiche transfobiche".
Leggi anche: Harry Potter, dalla reunion esclusa l'autrice J.K. Rowling: "punita" per le sue posizioni anti-Lgbt?
"Ma è possibile dover ricordare ancora una volta che non si parla di persone trans usando il deadname e il genere assegnato alla nascita? Sono distrutto, quando c'era stata la vicenda di Ciro Migliore Murgia si era esposta pubblicamente spiegando a colleghi* e pubblico perché bisognasse parlare al maschile e usare il nome Ciro e adesso 50 minuti di deadnaming e misgendering", si legge in uno dei commenti.
E la Murgia ha provato a difendersi e si è cosparsa il capo di cenere. Tra le tante giustificazioni che ha tirato fuori ce n'è una su tutte: "Abbiamo discusso molto di come scrivere questa puntata e anche di come pronunciarla, per esempio se con o senza schwa, per evitare la riduzione al binarismo. Sapevamo che qualunque scelta sarebbe stata problematica".