l'analisi
Bruno Vespa, allarme sulla Lega: "Se continuasse a perdere mezzo punto al mese..."
Le acque in casa Lega si sono calmate. Dopo le uscite di Giancarlo Giorgetti e il Consiglio federale indetto da Matteo Salvini, il leader e il suo vice si sono chiariti. Eppure all'interno del Carroccio sembrano convivere due anime a tratti distinte. Lo ricorda Bruno Vespa, che dalle colonne del Giorno analizza la situazione. "Giorgetti è stato sempre presente e sempre fedele al leader di turno, come i gesuiti al pontefice", premette ricordando che il ministro dello Sviluppo economico è radicatissimo nel Nord e che lavora per una Lega moderata, di governo, a tratti democristiana.
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Salvini, d'altro canto, "vuole arrivare allo stesso risultato attraverso una via più affine alle origini rivoluzionarie della Lega". Di qui quella che Vespa definisce "la Lega di lotta e di governo che è molto difficile da gestire e fa perdere consensi". Oggi però non si governa solo in Italia, ma anche in Europa. E la vera differenza tra il leader e il suo braccio destro sta proprio nel fatto che "il primo vuole costruire a Strasburgo un grosso raggruppamento di destra che metta insieme, oltre ai sovranisti ungheresi e polacchi, un pezzo dei conservatori guidati da Giorgia Meloni e una fetta di popolari tedeschi timorosi di una deriva a sinistra della Cdu. E che il secondo pensa a una lunga marcia di avvicinamento al Ppe".
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Le due anime non fanno altro che minare i consensi, con un'altra differenza, che "mentre Giorgetti mette nel conto una perdita di consenso in favore di una rendita di lunga scadenza, Salvini attribuisce a questa scelta i quattro punti e mezzo persi da febbraio ad oggi e il sorpasso della Meloni". Che il mondo delle partite Iva voglia la Lega al governo, si è capito. Però - e qui arriva il monito di Vespa - "glielo faccia sapere anche nei sondaggi, perché se Salvini continuasse a perdere mezzo punto al mese...". Sarebbero guai.