escamotage

Nunzia Schilirò, epilogo inaspettato: cosa fa oggi il vicequestore salito sul palco dei no-green pass

Andrea Cappelli

Quando si è in guerra ogni mezzo è lecito: deve averlo compreso Nunzia Alessandra Schilirò, vice questore aggiunto della Polizia di Stato che, con un coup de théâtre, è stata nominata dirigente nazionale per le Pari opportunità del sindacato di polizia Cosap. L'incarico rappresenta uno "scudo" sindacale che le consentirà di esprimere proprie opinioni senza dover chiedere autorizzazioni ai suoi superiori. Un escamotage grazie al quale Schilirò potrà continuare a battersi contro le azioni del governo in materia di Green pass, da lei contestate a più riprese tanto da essere assurta a punto di riferimento per il composito mondo dei "No Green pass".

 

 

La nomina della poliziotta è stata ufficializzata con una nota diramata dal sindacato giovedì 7 ottobre e potrebbe costituire un bastione difensivo in vista del pronunciamento del Consiglio interno di disciplina, organo composto da tre membri del ministero dell'Interno e due sindacalisti di polizia che dovrà giudicare il comportamento del vice questore dopo le esternazioni. Schilirò, che del tema del Green pass ha fatto una vera e propria questione di principio, era presente sul palco di piazza San Giovanni a Roma lo scorso 25 settembre, in occasione del "No paura day"', sit-in organizzato da una serie di gruppi No pass. «Io sono qui come libera cittadina, per esercitare i miei diritti previsti dalla Costituzione. Come si fa a limitare il diritto al lavoro, alla libertà, il diritto alla circolazione? Non è possibile, perché bisognerebbe cambiare la Costituzione», disse dal palco il vice questore. Sottolineando che «la disobbedienza civile è sacra quando uno Stato diventa dispotico o corrotto. Chi scende a patti con quello Stato ne diventa complice».

 

 

Parole forti, a maggior ragione se chi le pronuncia è un servitore dello Stato; tanto che il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese aveva definito le affermazioni «gravissime». Assicurando di voler accertare «con assoluta celerità le responsabilità sotto ogni profilo giuridicamente rilevante a carico dell'interessata». «In questa mia vicenda», ha commentato Schilirò, commentando la nomina sui social, «sto imparando che, come diceva il grande Calvino, l'uomo ha sempre una scelta: può accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più o cercare e saper riconoscere chie cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. E io ho riconosciuto migliaia di persone di valore e oggi, in particolare, voglio ringraziare il sindacato di Polizia Cosap, in prima linea in difesa della Costituzione e dunque, come me, contrario al lasciapassare verde». Il sindacato di di polizia Cosap ha scritto una missiva al premier Mario Draghi per chiedere al governo di annullare il decreto sul Green pass che entrerà in vigore a partire dal 15 ottobre, definito «un modello punitivo e discriminatorio, non idoneo a garantire l'esercizio responsabile delle libertà individuali».