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Massimo Giletti, il retroscena dietro all'assenza nello studio di Scherzi a parte

Massimo Giletti racconta una volta per tutte il motivo per cui non si è presentato nello studio di Scherzi a Parte. Il conduttore è stato vittima di una candid camera architettata dal programma di Canale 5 condotto da Enrico Papi: "Intanto è uno scherzo di due anni fa, si capisce dal fatto che non avevo la scorta. Non ero in studio per rispetto ad un contratto con La7, ma l’arrabbiatura era ampiamente smaltita. Anzi, devo dire che sono stati molto bravi a fare lo scherzo, hanno avuto un’ottima idea", ha ammesso in un colloquio con Fanpage. 

 

 

Lo scherzo ha visto il conduttore di Non è l'Arena protagonista. Qui Giletti è stato invitato a presentare il suo ultimo libro in una fittizia associazione filantropica, chiamata “Il cenacolo di D’Annunzio”. Dopo aver presentato il libro, il giornalista viene avvicinato da un uomo che si finge un erede di Gabriele d’Annunzio. Quest’ultimo gli consegna una penna appartenuta all’avo dal valore (ovviamente fasullo) di 120 mila euro con la quale firma i vari libri. 

 

 

Al momento della fine, l'uomo accusa Giletti di aver rubato la penna. In realtà è stato l'autista a essersene impossessato. La gag non si è conclusa nel migliore dei modi: Giletti su tutte le furie ha negato di firmare la liberatoria per mandare in onda lo scherzo. Salvo poi cambiare idea.