Mistero a Verona

Luca Morisi, il giallo del quarto uomo. Incontri a pagamento, droga e il 50enne: cosa svelano le carte

Incontri a pagamento con cessione di droga: è questa l'accusa contestata a Luca Morisi e a uno dei due rumeni fermati dai carabinieri la mattina del 15 agosto. Al posto di blocco, furono proprio i due ragazzi - che avevano appena lasciato casa Morisi dopo avervi trascorso la notte - a rivelare a verbale che il flacone trovato nella loro auto conteneva Ghb, la cosiddetta "droga dello stupro". Stando alla loro versione, sarebbe stato proprio l'ex braccio destro di Salvini a dargliela gratis.

 

 

 

I due, come riporta il Corriere della Sera, hanno rivelato anche altro. Hanno spiegato di aver avuto contatti con Morisi attraverso un sito di incontri omosessuali e di aver partecipato alla serata assieme a un’altra persona, un italiano sui 50 anni. Una notte a sfondo sessuale, stando alla loro versione dei fatti. Ci sarebbe stato, insomma, anche un quarto uomo, di cui però non si sa nulla. La difesa di Morisi nega che ci fossero altre persone nell’appartamento. "Ma perché i due giovani avrebbero dovuto mentire?", si chiede il Corriere

 

 

 

Da chiarire anche un altro punto: i carabinieri che hanno fermato i rumeni lo hanno fatto per caso o li stavano seguendo da tempo? A tal proposito un inquirente ha spiegato che "non risulta nessuna attività pregressa sul loro conto. Sono due persone che risultano senza fissa dimora e che sono incappati in un controllo di assoluta routine". Nel frattempo, i carabinieri starebbero cercando di risalire al fornitore delle sostanze stupefacenti, sia quella del flacone, sia la cocaina trovata a casa dell’ex social media manager.