Divergenze
Nicola Porro, attacco ad Alessandro Sallusti: "Qualcuno ha perso la testa". No vax, il titolo nel mirino
Nicola Porro, nella quotidiana rassegna stampa pubblicata sul suo sito, attacca Libero e i giornali che hanno aperto sui no vax indagati. "I giornalisti hanno perso un pochino la testa, così come l'hanno persa alcuni no vax", attacca il vicedirettore de Il Giornale. "Leggo Alessandro Sallusti su Libero: "'Preparavano attentati con bombe e fucili'. Andiamo sulla cronaca, su un canale Telegram, iper-controllabile, scrivono stron***e clamorose. Ma questo è ancora legittimo farlo. Mentre La Repubblica: 'No vax, la rete violenta'".
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Secondo Porro hanno esagerato. "Il tema è che tutti quelli che hanno qualche dubbio su vaccino e green pass vengono dipinti come cattivi maestri". Quindi domanda: "Davvero credete che questi no vax volessero fare un attentato al Parlamento? E se davvero fosse così perché sarebbero a piede libero? Sarebbe una cosa da matti. E infatti non è così". Conclude: "Non ne usciamo da questo concetto".
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Ma non è esattamente così. E minimizzare è pericoloso. Scrive Sallusti nel suo editoriale: "Qualcuno ha sostenuto che non era il caso di preoccuparsi per 'quattro gatti' no vax che vanno in giro a picchiare giornalisti, a minacciare di morte virologi e politici e ad assediare le redazioni di giornali tipo il nostro. Bene, oggi si scopre che questi criminali non erano solo quattro e neppure gatti bensì iene che si stavano preparando a un salto di qualità, attentati veri e propri con bombe e armi". Ci sono le prove. Le indagini delle forze dell'ordine. Quindi, conclude il direttore: "Solo pochi giorni fa abbiamo parlato dei 'cattivi maestri' che, la storia insegna, spesso sono l'innesco autorevole di qualsiasi pulsione estremistica, addirittura terroristica. E oggi lo sono più che mai data la velocità e la molteplicità di canali di informazione di fatto fuori controllo. Brava la polizia a sventare in tempo un pericolo grave e reale. Ma non lasciamola sola in questo lavoro di contrasto. È tempo che ognuno faccia la sua parte".