non è reato
Sgarbi prosciolto dall'accusa di opere false autenticate, la frecciata a "Repubblica": "Ora voglio le scuse"
Vittorio Sgarbi prosciolto. Il critico d'arte era stato accusato di aver certificato come autentici alcuni lavori di Gino De Dominicis, ritenuti invece falsi dai carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico e dal consulente tecnico del pm. A decidere il proscioglimento il gup di Roma, Angela Gerardi, che ha fatto cadere le accuse anche per Duccio Trombadori. Rinviate a giudizio invece altre 19 persone. I reati contestati, a vario titolo, erano quelli di associazione per delinquere, contraffazione di opere d’arte e ricettazione.
Al deputato era attribuita la violazione dell’articolo 178 del codice dei beni culturali (decreto legislativo 2004) che punisce chi, conoscendone la falsità, autentica opere od oggetti contraffatti, alterati o riprodotti. Erano oltre 250 le opere considerate contraffatte da chi indaga (per un valore di oltre 30 milioni di euro), per lo più cedute a collezionisti. L’indagine coinvolse Sgarbi in quanto presidente della Fondazione Archivio Gino De Dominicis di Roma, composta da galleristi ed esperti d’arte. Stando a quanto riportato dall'Agi il critico d'arte è stato prosciolto in quanto "il fatto non costituisce reato".
Immediato il commento del diretto interessato che su Twitter si scatena contro Repubblica: "Cari Maurizio Molinari e Fabio Tonacci adesso mi aspetto le vostre scuse, in prima pagina. Magari cominciando a mettere la notizia del mio proscioglimento “in chiaro”, in modo che la possano leggere anche i vostri lettori". Fu proprio il quotidiano di Molinari a lanciare la notizia con tanto di accuse rivolte a Sgarbi.