Il punto del giornalista
Bruno Vespa sul caso di Camilla Canepa, da chi è stata uccisa: "Ora una soluzione radicale, comandare e non raccomandare"
Diktat di Bruno Vespa che arriva direttamente dalle colonne del Giorno nel consueto editoriale del sabato. La questione ormai è arcinota: la somministrazione di AstraZeneca sui più giovani. Il caso è diventato ancora più controverso dopo la scomparsa di Camilla Canepa, diciottenne genovese sottoposta al vaccino anglo-svedese e deceduta per trombosi. Anche lei secondo l'editorialista del Giorno "è vittima della confusione scientifica in atto da mesi e del federalismo sanitario, spesso virtuoso, talvolta irragionevole". Impossibile non notare le continue giravolte: "Dapprima AstraZeneca consigliata ai giovani, poi alle persone anziane".
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Nel mirino del conduttore di Porta a Porta ci finisce Roberto Speranza che, "facendo proprie le indicazioni del Comitato tecnico scientifico" e "pur ricordando che il vaccino Astrazeneca era raccomandato ai maggiori di 60 anni", lo approvava per tutte le persone sopra i 18. E così il pensiero di Piercamillo Davigo "che sostiene giustamente che in Italia non basta dire che una cosa è vietata: bisogna aggiungere 'severamente vietata' per avere un minimo di credibilità", secondo Vespa andrebbe rivisto anche per i vaccini. In particolare "'l'uso preferenziale' nella nostra lingua e nelle nostre abitudini ha autorizzato le regioni a fare quello che hanno voluto con i risultati che abbiamo visto". Da qui la necessità di avere quella che il giornalista definisce "una soluzione radicale". Insomma, "basta raccomandazioni. Agli italiani servono ordini".
Un concetto che va di pari passo con quello espresso da Alessandro Sallusti. Il direttore di Libero si appellava alla comunità scientifica affinché eliminasse la dicitura "è consigliato". "No - tuonava a Stasera Italia - uno scienziato non mi deve consigliare, mi deve dire sì o no. Perché se no ci si trova in una zona grigia". E non è niente di più di quanto accaduto a Camilla che, nonostante assumesse cure ormonali, si è recata all'Open Day per fare quello che le hanno chiesto: vaccinarsi.